mercoledì 16 settembre 2015

SPDC di Ostia

In merito alla richiesta dei lavoratori dell’ SPDC di Ostia di rendere sicura ed umanizzata la loro offerta assistenziale nonostante la grave carenza organica e l’inadeguatezza degli spazi da anni denunciata dal nostro sindacato, si richiama l’attenzione di tutti i referenti assistenziali e degli organi di informazione sulla situazione sempre più a rischio di questo servizio anche in merito all’aumento di 3 posti letto (da 13 a 16) avvenuti in questi giorni per disposizione della Regione Lazio e della direzione aziendale con il solo aumento di una unità medica. 

Si evidenzia, infatti, che la carenza di organico sia medico che infermieristico mette a serio rischio l’offerta assistenziale riattivando in queste strutture i manicomi chiusi nel 1978 dopo lunghe e profonde trasformazioni nel rapporto sia professionale che sociale con la follia. 

Infatti non garantire tutti gli strumenti per riattivare una ripresa di vita vuol dire abbandonare nella totale solitudine e in una incondizionata sofferenza questi pazienti che hanno diritto ad una cura umanizzata e a progetti terapeutici individualizzati per riattivare il sé annientato dalle loro gravi patologie psichiatriche. 

Come COBAS chiediamo e pretendiamo coerenza, rifiutando di trasformare il diritto a una cura umanizzata ed efficace in una immagine virtuale vuota e falsa, che sa offrire al massimo un posto letto senza il personale d’assistenza, ignorando profondamente i bisogni reali di salute sia individuali che collettivi e non concretizzando gli strumenti necessari per garantire salute mentale a livello di prevenzione, cura e riabilitazione. 

CONFEDERAZIONE COBAS