mercoledì 9 settembre 2015

Prendi i soldi e scappa!

La notizia di questi giorni relativa alle retribuzioni record dei dirigenti della Cisl dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la natura di sindacato giallo “oro” della storica sigla d’area cattolica.
 
Dopo il caso Bonanni esploso nel 2014 (336 mila euro annui raggiunti con un aumento costante dal 2006 al 2011 che Bonanni si auto attribuì) è la volta della denuncia di un dirigente storico della Cisl Antonio Scandola (tessera dal 1968) che chiede conto e denuncia le stellari retribuzioni dei suoi dirigenti. 
Tra i nomi dei nababbi del sindacalismo italiano compare Valeriano Canepari, vertice del CAF CISL, che nel 2013, ha ricevuto un emolumento totale pari a 289 mila e 241 euro lordi, ad esempio, di cui poco più di 97 mila solo di pensione. L'anno successivo Antonino Sorgi, presidente del patronato INAS, ha intascato invece un assegno pari a 256 mila euro lordi. Per entrambi, dunque, lo stipendio totale garantito dalla CISL supera di gran lunga anche il tetto legislativo fissato per i manager pubblici, fermo a 240 mila euro annui.  
Non poteva infine mancare la segretaria generale Annamaria Furlan che percepisce la somma di 170 mila euro annui. Oggi quel dirigente rischia l’espulsione per aver infranto le regole interne dell’organizzazione,  la cosa risulta a dir poco bizzarra visto che un simile accumulo di fortune (e il loro riflesso pensionistico) non sarebbe dovuto essere possibile neanche ai sensi del vecchio regolamento oggi modificato dalla Furlan in virtù dello scandalo. 
A parte le dispute tecniche che lasciamo volentieri a loro, quello che ci interessa evidenziare è come la Cisl che per anni ha contribuito alla distruzione dei diritti del mondo del lavoro, con accordi al ribasso e regali veri e propri alla parte datoriale, sia diventata né più ne meno una parte ,importante della casta,  con i suoi annessi e connessi in termini di corruzione e di arricchimento personale, (alla faccia dei lavoratori in nome dei quali firmavano accordi ignobili). Proprio al pari della casta politica e imprenditoriale con cui da anni oramai vanno a braccetto

Fonte www.infoaut.org