sabato 5 settembre 2015

L'ocolingo del trio Saccardi - Calamai - Mechi

“… La Neolingua, infatti, era distinta da quasi tutte le altre lingue dal fatto che il suo vocabolario diventava ogni giorno più sottile invece di diventare più spesso. Ogni riduzione rappresentava una conquista, perché più piccolo era il campo di scelta e più limitata era la tentazione di lasciar spaziare il proprio pensiero. Si sperava, da ultimo, di far articolare il discorso nella stessa laringe, senza che si dovessero chiamare in causa i centri del cervello...” 
 (1984 – George Orwell)


Quando si sente parlare la Saccardi, Calamai, Mechi e gli altri dirigentini, dai colonnelli ai caporali, si ascoltano le stesse rassicuranti frasi fatte ripetute a pappagallo: “tutto va bene … non ci sono riduzioni di servizi ma anzi un loro rafforzamento”. Chiunque lavori nella A.O.U. Careggi e anche i cittadini che si rivolgevano e si rivolgono ai servizi sanno quanto siano false queste dichiarazioni.

I Cobas hanno contestato e contestano le chiusure dei reparti, ultima in ordine di tempo quella della tossicologia, della quale avevamo chiesto la sospensione (vedere nota nella lettera). Manterremo monitorata la situazione sia per quanto riguarda la tossicologia che per gli altri reparti cancellati e non mancheremo di rivolgerci alla magistratura nel momento in cui si producessero eventi lesivi per i cittadini.

Rimane la necessità di unirci - personale del comparto, medici e cittadini perché solo con iniziative di contestazione e di lotta contro questa politica, si potrà mantenere il servizio sanitario pubblico e condizioni di lavoro e di assistenza dignitose.


AL DIRETTORE GENERALE A.O.U. CAREGGI
C.A. Dott.ssa Monica Calamai
 ALL’UFFICIO RELAZIONI SINDACALI AOU CAREGGI

Oggetto: problematiche riguardanti la chiusura del reparto di tossicologia. Richiesta di sospensione del provvedimento.

In relazione alla prossima chiusura del reparto di Tossicologia, attualmente allocato presso il padiglione di San Luca Vecchio, la scrivente O.S. rileva che non appaiono adeguatamente valutate le conseguenze che questo può determinare sull’utenza.
Ricordiamo alla S.V. che il reparto in oggetto tratta una tipologia di pazienti la maggior parte dei quali con problematiche legate ad abuso di sostanze, alcool, farmaci e relative loro astinenze, tentati suicidi per assunzione di farmaci, avvelenamenti e intossicazioni, ecc.
Questi pazienti arrivano in reparto in condizione di importante criticità,  sovente a rischio di morte, necessitanti assistenza di personale qualificato capace non solo di rispondere allo stato di intossicazione grave, ma anche di gestire sovente il disagio, la agitazione, il disorientamento e tutto quello che determina la condizione di marginalità che accompagna la condizione di tossicodipendenza, di depressione grave o di disagio mentale.
La soluzione scelta da codesta Azienda di cancellare il servizio mantenendo solo 4 posti letto, per altro virtuali e instabili, presso l’Osservazione Breve rappresenta un passo indietro (se non un abbandono) del ruolo di tutela del paziente, interrompe la continuità assistenziale e ne può mettere a rischio la vita stessa.
Non basta avere l'accessibilità del Dea e qualche posto letto libero in medicina per rispondere alle esigenze di tutela di questi pazienti, ma è necessario uno strumento specifico, ad alta qualificazione, che si mantenga in connessione con tutti gli altri soggetti attivi e permetta di affrontare complessivamente il percorso terapeutico.
Peraltro la chiusura della Tossicologia non mancherà di mettere in difficoltà i reparti, che si troveranno, in condizione inidonea e impreparata, a gestire pazienti che sommano alla condizione patologica problemi caratteriali e di devianza, conseguenti allo stato di dipendenza o di disagio mentale.
Questi pazienti non troveranno altrove l’assistenza necessaria nei momenti critici, al momento di una over-dose, di un coma etilico, del tentato suicidio, data la particolarità e unicità del reparto di tossicologia che da decenni è un punto di riferimento sia per i servizi territoriali dell’intera regione che per i professionisti del settore e per le famiglie di cui è facile intuire il dramma e le difficoltà.
Per quanto sopra, visto il ruolo da Lei ricoperto e le responsabilità che ne conseguono, chiediamo alla S.V. di sospendere la chiusura del reparto in oggetto e di rivalutare, insieme a tutti i soggetti coinvolti (operatori, associazioni di pazienti, famiglie) soluzioni alternative in grado di garantire in forma efficace l’assistenza nei momenti in cui necessita il ricovero di questi pazienti.
L’Azienda, e Lei in quanto soggetto decisionale, dovrà altrimenti assumersi la responsabilità di eventuali eventi nefasti che in ragione di questa chiusura dovessero prodursi, per quanto in nota diffidiamo codesta azienda dal procedere con la chiusura del reparto di Tossicologia.
In attesa di riscontro distinti saluti
28 agosto 2015
Francesca Romano - Roberto Soraggi
COBAS CAREGGI