domenica 27 settembre 2015

C'era una volta tanto tempo fa, il contratto...

"Entro aprile si apriranno i "negoziati" per il rinnovo dei contratti di lavoro del pubblico impiego. In ballo ci sono il triennio economico 2010-2012 e, soprattutto, l'entità degli aumenti in busta paga ..." 
(Il Sole 24ore - 4 gennaio 2010) "

"... Buone nuove, in vista, per i dipendenti pubblici? Forse. Il ministro per la Pubblica amministrazione Gianpiero D'Alia, in un intervista rilasciata al Messaggero e datata 19 dicembre, ha parlato di nuovo contratto per gli statali entro il 2015..." 
(Dal sito Comuni.it 21/12/2013) 

"Al momento, i contratti al pubblico impiego sono <bloccati fino alla fine del 2014>, in mancanza di fondi per poterli rinnovare, ma con la riforma della Pa che il governo presenterà a giugno sarò possibile recuperare risorse per sbloccare i contratti" E' quanto ha assicurato oggi il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia..." 
(Il Sole 24 Ore - 27/05/2014) "

... il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ha fatto sapere di avere intenzione di avviare, a fine estate, "lo sblocco dei contratti del pubblico impiego" ... il cambio di marcia dell'Esecutivo è arrivato solo a seguito della pronuncia da parte della Consulta di considerare illegittimo il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici."
(da Orizzontescuola.it - 28/6/2015)

C'ERA UNA VOLTA, TANTO TEMPO FA, IL CONTRATTO... 
(poi arrivarono Berlusconi, Monti, Letta e Renzi ...) 
Dal 2010 il Contratto Collettivo Nazionale è bloccato I grandi sindacati confederali, autonomi e corporativi, non hanno fatto niente per contrastare questa aggressione e anzi, complici, ne hanno concertato parti rilevanti. 
Così come ogni incremento stipendiale, il settore pubblico è diventato il luogo dove i vari Governi sono andati ad attingere per fare cassa indifferenti alle conseguenze che questo avrebbe avuto sui diritti fondamentali erogati. Così i lavoratori pubblici sono stati con arroganza infamati, vessati, offesi, squalificati, decontrattualizzati, repressi con il disciplinare, caricati di ulteriori oneri e responsabilità e insieme anche rapinati delle risorse che avrebbero dovuto garantire, almeno, il mantenimento del potere d'acquisto degli stipendi.
SOLO GRAZIE ALLA COSTITUZIONE NATA DALLA RESISTENZA E MASSACRATA DALLA NUOVA POLITICA, DUNQUE ALLA PRONUNCIA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE NE È INTERPRETE, LA PARTITA PARE RIAPRIRSI. 
Niente però è certo per quanto riguarda i risultati dato che la parte economica è condizionata dalle risorse che il Governo deciderà di mettere a disposizione mentre la parte normativa dalla volontà del Governo di imporre un peggioramento della posizione del lavoratore così rilevante che anche i sindacati abituati a svendere si trovano in grande difficoltà ad accettare. A complicare le cose anche la "riforma della pubblica amministrazione" del Governo Renzi, approvata ad agosto grazie all'aiuto in Senato della finta opposizione di destra (fascistelli, forzaitalioti e lega avrebbero potuto impedirne l'approvazione ma si sa che fanno solo avanspettacolo), questa oltre che ad accentuare l'azione disciplinare e repressiva contro i lavoratori, attaccare le tutele sulla malattia, favorisce i grandi gruppi economici privati e consegna al governo la stesura di 14 decreti attuativi per una ventina di decreti legislativi e la riscrittura di un nuovo "testo unico sul pubblico impiego". Questo potrebbe condizionare i tempi della contrattazione della parte normativa che dovrà necessariamente tener conto di tutte le leggi regressive già in essere o in arrivo. Che faranno i sindacati concertativi? Non può che preoccupare i lavoratori l'ambiguità della cgil e la condiscendenza di cisl e uil e di gran parte di autonomi e corporativi. 
Per quanto riguarda la parte economica tutto pare diventare un gioco di apparenza con un rispetto solo formale e non sostanziale della sentenza della Corte Costituzionale. Per rendersene conto basta andare a leggere le cifre prospettate per gli aumenti salariali che sono miserabili: "... Il governo pensa di stanziare già con la prossima Legge di Stabilità le somme per l'anno 2016. Il progetto dettagliato indica una spesa di 1,7 miliardi di euro per il 2016, 4,2 miliardi per il 2017 e 6,7 miliardi per il 2018..." 
Questo significherebbe ad esempio per il 2016 un aumento inesistente che per le categorie più basse sarebbe vicino a zero, peraltro sarebbe finanziato con il sangue e il sudore dei dipendenti se è vero quanto scritto sul sole 24ore che il governo ipotizza provvedimenti ad hoc sulla pubblica amministrazione per trovare i soldi, tipo un ulteriore blocco del turn over. Di fronte a questo triste spettacolo viene da chiedersi a cosa servano i sindacati, confederali e autonomi, incapaci e sottomessi, efficienti solo nelle attività redditizie e nelle clientele e a cosa sia ridotta la contrattazione dato che chi decide è solo il padrone (che per i dipendenti pubblici è il governo). 
Per sbloccare la situazione sarebbe necessario che i lavoratori si slegassero dalle briglie della dipendenza da partiti e sindacati di mercato e finalmente facessero sentire la loro voce. Siamo tanti, tantissimi, insieme potremmo scuotere il palazzo facendo cadere e mandando a casa le mele marce di governo e di finta opposizione e pretendere, per noi e per i cittadini, condizioni corrette di lavoro e il rispetto di diritti fondamentali quali quelli all'istruzione e alla salute. 
NON CI SONO ALTERNATIVE, NEL SILENZIO RASSEGNATO PASSA LA MORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO. 

22/09/2015
Saluti a tutti  
Roberto Soraggi
(delegato RSU-AOU Careggi)