martedì 27 ottobre 2015

In Toscana i disabili senza più diritti

La “democratica” Regione Toscana straccia i diritti e la vita delle persone disabili 

I finanziamenti per la vita indipendente servono alle persone disabili per retribuire le/gli assistenti personali. Senza assistenza personale, una persona con handicap grave non può: coricarsi, girarsi nel letto, alzarsi, bere, mangiare, urinare, evacuare, lavarsi, vestirsi, sopravvivere in caso di incendio terremoto ecc., uscire di casa per condurre una vita attiva; insomma, vivere con la stessa libertà degli altri. Quindi, per i disabili gravi, i finanziamenti per l’assistenza personale sono indispensabili più di quanto l'acqua e il pane lo sono per tutti gli esseri umani. Ed è di fondamentale importanza che sia l’utente disabile a retribuire l’assistente personale proprio per garantire che quest’ultimo esegua istruzioni e volontà del disabile e non quelle di cooperative e di assistenti sociali.
In Italia, stanno riducendo con una grande crudeltà le risorse per i disabili. Ci dicono che non ci sono i fondi. Questa è una balla colossale. Il problema è che non vogliono colpire veramente l’evasione fiscale, i capitali depositati nei paradisi fiscali, i grandi patrimoni inutilizzati e gli enormi capitali manovrati dalla criminalità. E si tratta di centinaia di miliardi di euro! 
Come non si toglie il boccaglio dell’ossigeno ad una persona che ne necessita per somministrarlo ad altra persona in condizione analoga, così non si può togliere o diminuire il finanziamento per la vita indipendente a un disabile grave per darlo a un'altra persona in condizioni simili, perché ciò condurrebbe entrambi a morte sicuramente prematura. Invece, la Regione Toscana intende fare proprio questo, e in alcune zone lo sta già facendo. 
Inoltre, tolgono i finanziamenti essenziali per la vita delle persone per darli a cooperative e fondazioni e alle multinazionali che gestiscono vari istituti o case di riposo facendo enormi profitti sulla pelle degli utenti. Insomma, un collaudato sistema di potere fonte di clientele anche elettorali gestito in maniera dittatoriale come avveniva nel passato. Il fatto è che per noi disabili finire in istituto vuol dire l'ergastolo da innocenti e senza processo. E quindi vuol dire morire di amarezze molto prima del necessario. Si noti che proprio in questi giorni l'ONU ha raccomandato che i fondi strutturali dell'Unione Europea non devono essere utilizzati per ricostruire nuovi istituti e che le associazioni dei disabili siano adeguatamente coinvolte nell'utilizzo di tali fondi. 
Se si guardano i dati veri delle elezioni, considerando che più della metà delle persone non è andata a votare, vediamo che in realtà l’attuale Giunta regionale ha avuto il voto di un toscano su quattro. Ciononostante, invece di avvicinare le istituzioni ai cittadini, essa ricorre ai più vergognosi espedienti per ridurre i finanziamenti alle singole persone che stanno affogando in difficoltà inammissibili. 
Tutto questo avviene nonostante che la Costituzione prescriva quale compito principale della politica perlomeno diminuire le disuguaglianze. Come negli anni ‘30 del Novecento, siamo di nuovo sul baratro: con forme un po’ più raffinate ma nemmeno tanto, la democrazia è stata svuotata e si sta procedendo a togliere di mezzo i cittadini più in difficoltà che necessiterebbero di più aiuto da parte della collettività. 
La Regione Toscana si vanta di avere stanziato nove milioni all’anno per la vita indipendente dei disabili gravi e di avere con questa cifra soddisfatto 800 richieste. In realtà, la Regione ha bloccato da due anni la possibilità ad altri disabili di accedere a tali finanziamenti individuali e a chi ne fruisce ne sta riducendo ulteriormente una gran parte su degli importi che sono irrisori rispetto alle necessità concrete di chi è davvero in gravi difficoltà. 
Distribuire a pioggia cifre irrisorie ad un certo numero di persone non ha niente a che vedere col rispetto della giustizia sociale e non è altro che il tentativo di costruzione clientelare del consenso. Naturalmente, abbiamo scritto più volte alla Regione, ma senza risposta. 

Perciò, avanziamo le seguenti richieste: 
1. aumento del finanziamento per la vita indipendente in modo da rispondere veramente alle necessità espresse dalla persone davvero in difficoltà; 
2. rendicontazione mediante autocertificazione a grandi voci senza dover provvedere a raccogliere le attestazioni di spesa; 
3. continuazione dell’erogazione del contributo vita indipendente per i disabili gravi già fruitori quando compiono 65 anni e possibilità per i disabili gravi riconosciuti prima dei 65 anni di accedere al contributo vita indipendente an-che dopo il compimento di tale età; 
4. no alla compartecipazione al costo dei servizi sociali per chi ha l'handicap grave, per i conviventi e per i familiari di primo grado; 
5. utilizzo anche delle risorse del Fondo Sociale Europeo 2014-2020 a favore della vita indipendente dei disabili. 

Associazione Vita Indipendente ONLUS 
Associazione Toscana Paraplegici ONLUS 
Associazione Paraplegici Aretini ONLUS 
Associazione Vita Indipendente Bassa Val di Cecina ONLUS 
Centro Studi e Documentazione sull'Handicap - Pistoia

domenica 25 ottobre 2015

Firenze: Fiaccolata contro lo smantellamento dell'ospedale Serristori

GIÙ LE MANI DALL' OSPEDALE SERRISTORI 

PER
- UN RILANCIO E POTENZIAMENTO DELL’OSPEDALE 
- LA GARANZIA DEL DIRITTO ALLA SALUTE
- UNA SANITÀ PUBBLICA AL SERVIZIO DEI BISOGNI DEI CITTADINI
- LA SALVAGUARDIA DEI SERVIZI DISTRETTUALI E TERRITORIALI 

MANIFESTAZIONE 
VENERDÌ 30 OTTOBRE 2015 ORE 21 
INDETTA DAI COBAS ASL 10 FIRENZE 
CONCENTRAMENTO DAVANTI INGRESSO OSPEDALE 
FIACCOLATA PER LE VIE CITTADINE CONTRO LO SMANTELLAMENTO DELL’OSPEDALE SERRISTORI 

CONTRO
- I TAGLI DEI POSTI LETTO, SERVIZI E ATTIVITÀ
- CESSIONE DEI SERVIZI ALLE STRUTTURE DEI PRIVATI
- I MANCATI INVESTIMENTI

FERMIAMO LE POLITICHE DELLA REGIONE TOSCANA FATTE DI TAGLI, TICKET A CARICO DEI CITTADINI, PRIVATIZZAZIONI 

CONTRO LE SCELTE DELL’AZIENDA ASL 10 FIRENZE E DELL' AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI FIGLINE E INCISA CHE STANNO TRASFORMANDO L’OSPEDALE IN UN SEMPLICE DISTRETTO POLIAMBULATORIALE TRADENDO LE PROMESSE FATTE AI CITTADINI.

COBAS sanità ASL 10




venerdì 23 ottobre 2015

Giornata nazionale di mobilitazione in difesa della scuola pubblica

SABATO 24 OTTOBRE 2015

GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA 

A Firenze Presidio ore 11.00-14.00 davanti alla Prefettura, Via Cavour 1 

Le assemblee territoriali di inizio anno scolastico, indette unitariamente da Cgil, Cisl, Cobas, Gilda, Snals e Uil, hanno denunciato il devastante impianto della legge 107 e la politica scolastica governativa (blocco dei contratti e degli scatti, tagli organici ata, marginalizzazione della scuola dell’infanzia, riduzione delle supplenze ecc.), approvando mozioni che chiedevano sciopero e manifestazione nazionale entro ottobre-novembre, con l’impegno di mantenere l’unità sindacale con forme di mobilitazione comuni e incisive. 
Poi, però, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno indetto unilateralmente una giornata di mobilitazione nazionale per sabato 24 ottobre con iniziative solo regionali. Come Cobas abbiamo preso atto della situazione, accettando la scadenza come prima tappa per la ripresa della mobilitazione nazionale, ma insistendo perché fosse organizzata in Toscana almeno una manifestazione regionale che coinvolgesse studenti, genitori e tutto il popolo della scuola pubblica. Invece le strutture regionali toscane di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno deciso autonomamente un presidio di fine mattinata alla Prefettura di Firenze, comunicandocelo in una riunione del 13 ottobre che doveva servire a concordare le modalità dell'iniziativa comune. Ancora una volta abbiamo preferito salvaguardare il carattere unitario della mobilitazione, di fronte all’oltraggio del Governo Renzi che stanzia per il rinnovo contrattuale 8 euro lordi a testa! 
Una settimana dopo, le stesse cinque sigle sindacali hanno unilateralmente cambiato idea: a conclusione di un’assemblea blindata delle loro RSU, alle 13.00 faranno un “flash mob” su un ponte fiorentino! Tale ripiego, che non ha certamente la visibilità e il valore simbolico del presidio al Palazzo prefettizio, viene motivato col timore di “mescolarsi” alla protesta del Movimento della Casa, che manifesterà sotto la Prefettura nella prima mattinata. Senza capire che questa è un’opportunità per collegarsi a genitori e studenti, dal momento che i tanti sfrattati sono cittadini/cittadine ai quali viene sottratto non solo il diritto all’abitare ma anche quello all’istruzione. Infatti ai figli dei senza casa che occupano edifici viene negata la residenza, da cui dipendono l’iscrizione a scuola e tutte le gratuità o agevolazioni scolastiche (libri, mense, pulmini), così costringendoli a studiare senza libri e a spostamenti estenuanti, mentre le famiglie non possono permettersi spese aggiuntive ai già gravi problemi economici. Di qui l’alto numero di “abbandoni” e “insuccessi” scolastici che non si può ignorare in quanto conseguenza di diritti costituzionali negati. 

Per tutti questi motivi, i COBAS di Firenze confermano l’iniziativa “unitaria” davanti alla Prefettura sabato 24 ottobre, dalle ore 11.00 alle 14.00, invitando a partecipare numerosi al presidio e a continuare la mobilitazione nelle scuole contro gli effetti della legge 107 e in preparazione di uno sciopero nazionale a novembre. 

CONTRO l’applicazione della legge 107 che smantella la scuola pubblica 
CONTRO la gestione aziendalistico-autoritaria dei presidi-padroni 
CONTRO i premi fedeltà spacciati per “merito” e le mancette dopo anni di blocco contrattuale 
PER l’effettiva applicazione del diritto all’istruzione e l’assunzione di tutti i precari 
PER la democrazia collegiale di una comunità educante alla cittadinanza critica 
PER condizioni di lavoro dignitose e un consistente recupero salariale di docenti e Ata 

COBAS-Comitati di Base della Scuola di Firenze


lunedì 19 ottobre 2015

Nuovo incontro con la cittadinanza

Continuano le assemblee aperte a tutti indette dai lavoratori del servizio sanitario pubblico per sensibilizzare la cittadinanza a prendere coscienza circa le problematiche derivate dall'applicazione della legge regionale toscana 28/2015, che riorganizza il servizio sanitario pubblico in tre aree vaste. L'assemblea sarà svolta a Firenze insieme al "Comitato 21 Marzo quartiere 3 Gavinana" e sarà aperta a tutti i cittadini. Le assemblee continueranno ad oltranza affinché tutta la cittadinanza venga informata sull' articolazione di questa riforma.


VENERDI 23 OTTOBRE 2015 
ORE 21.00 
CIRCOLO BONCINELLI 
Via di Ripoli 209/E 
 FIRENZE

domenica 18 ottobre 2015

Villa Rusciano venduta all'asta dal Comune di Firenze

Non solo la sanità pubblica è oggetto di mercato, ma anche il nostro patrimonio culturale. Si tratta di Villa Rusciano, il nome deriva dal podere sul quale fu costruita, un ampio appezzamento di terra la cui vicenda inizia con la fondazione stessa della città di Firenze, nel I secolo a.C., quando Giulio Cesare spartì il territorio dell'agro. Villa Rusciano è stata regalata al Comune di Firenze dalla Regione Toscana, adesso viene venduta all'asta per far cassa.

Villa Rusciano si trova in una zona collinare con una magnifica vista sulla città di Firenze. Il nome deriva dal podere su cui fu costruita, un ampio appezzamento di terra la cui vicenda inizia con la fondazione stessa della città di Firenze, nel I secolo a.C., quando Giulio Cesare spartì il territorio dell'agro fiorentino tra i suoi veterani. La zona collinare a sud dell'Arno toccò in sorte a un soldato di nome Roscius, da cui il toponimo Rusciano. Tornando alla villa, il suo primo nucleo è sicuramente antecedente al 1300, giacché le prime notizie in merito si hanno da Franco Sacchetti che cita la dimora e il suo podere nel Trecentonovelle. All'epoca il complesso apparteneva alla famiglia dei Salviati. Luca Pitti acquistò la tenuta e la fece ristrutturare verso la metà del Quattrocento da Filippo Brunelleschi, chiedendo che l'edificio mostrasse tutta la sua ricchezza e il suo prestigio personale, essendo a quell'epoca uno dei cittadini più ricchi di Firenze. Il progetto originale non fu tuttavia interamente attuato (ne sarebbe risultata una delle più grandi ville fiorentine in assoluto) e di quel periodo resta oggi unicamente lo scalone ed alcune parti decorative. All'interno si conservano anche una robbiana con putti e alcune pregevoli strutture in pietra, come i portali e il caminetto. Il giardino presenta una terrazza panoramica e vi sono impiantati grandi cipressi e altre essenze arboree pregiate. Nel 1472 il podere e la villa furono acquistati dalla Repubblica fiorentina, che li concesse in uso a Federico III da Montefeltro duca di Urbino, all'epoca capitano generale delle forze armate fiorentine. La villa ebbe altri numerosi proprietari e nel corso del Cinquecento pare vi abbia lavorato anche Michelangelo Buonarroti. Nell'Ottocento appartenne a Emanuele Fenzi e alla sua famiglia. Successivamente è stata utilizzata come orfanotrofio prima e scuola poi. Ha quindi ospitato un asilo nei locali del piano terreno e delle antiche scuderie, fino alla metà degli anni ottanta, e il Liceo Scientifico Piero Gobetti fino al 1996. Attualmente ospita l'istituto regionale per l'ambiente e l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Firenze, nonostante la struttura mostri evidenti, gravissimi e colpevoli segni di incuria e degrado, a differenza del parco che invece a partire dagli anni novanta ha visto un ampio e risolutivo intervento di recupero ad uso pubblico ed è oggi tra i più affascinanti polmoni verdi della città.

(Wikipedia)


martedì 13 ottobre 2015

ASSEMBLEA PUBBLICA

PARTECIPATE E' IMPORTANTE
14 OTTOBRE 2015
La cittadinanza è invitata all'assemblea pubblica che si terrà presso la sede COBAS a Firenze in via dei Pilastri 43/r con inizio alle ore 20.00 (Apericena inclusa)

LA RIFORMA SANITARIA CAUSA: 
Attacchi di panico nella popolazione 
COSTRINGE: 
L'individuo e il suo contesto familiare ad affrontare lo stato di NON salute in piena solitudine
CANCELLA: 
L'Art.32 della Costituzione italiana che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto
PRIVATIZZA: 
Il servizio sanitario pubblico


venerdì 9 ottobre 2015

Grande vittoria legale dei compagni di Milano

Otmane ha vinto e il COBAS con lui. 
Il Giudice del lavoro ha stabilito che il suo licenziamento è illegittimo e ha condannato l'Istituto Sacra Famiglia a riassumerlo. Otmane era stato licenziato perchè dopo essersi infortunato, secondo l'Istituto Sacra Famiglia, la sua invalidità non gli consentiva più di effettuare un lavoro produttivo. E' stata una battaglia lunga e difficile fatta di ricatti espliciti (un forte indennizzo per rinunciare alla richiesta di essere riassunto). La sentenza è stata lapidaria e le motivazioni del nostro avvocato sono state interamente accolte. Questa sentenza va oltre Otmane perchè una di segno contrario avrebbe aperto la porta a chi voleva liberarsi dei lavoratori con limitazioni. Forza Otmane dunque, è un plauso alla sua scelta dignitosa di non farsi comprare. 

Fonte: Conf. Cobas Milano

mercoledì 7 ottobre 2015

Legge regionale 28/2015, la devastazione della sanità pubblica

E' sempre più importante informare la popolazione a partecipare alle assemblee pubbliche che si stanno effettuando in tutta la regione Toscana per far comprendere quanto la legge 28/2015 sia devastante per il servizio sanitario regionale. 

Dalla voce di Gavino Maciocco



lunedì 5 ottobre 2015

Firenze: Assemblea Pubblica

14 OTTOBRE 2015
La cittadinanza è invitata all'assemblea pubblica che si terrà presso la sede COBAS a Firenze in via dei Pilastri 43/r con inizio alle ore 20.00 (Apericena inclusa)

LA RIFORMA SANITARIA CAUSA: 
Attacchi di panico nella popolazione 
COSTRINGE: 
L'individuo e il suo contesto familiare ad affrontare lo stato di NON salute in piena solitudine
CANCELLA: 
L'Art.32 della Costituzione italiana che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto
PRIVATIZZA: 
Il servizio sanitario pubblico

Per saperne di più scarica la versione elettronica (pdf) del nostro giornalino

venerdì 2 ottobre 2015

Demoliscono la sanità pubblica

ROSSI/MORELLO & GORI SCOPRONO LE CARTE SUL FUTURO DEL SERVIZIO SANITARIO FIORENTINO: DEMOLISCONO LA SANITA' PUBBLICA, IL DIRITTO ALLA SALUTE E REGALANO UNA VALANGA DI SOLDI ALLE STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE. PER I COBAS E' INACCETABILE QUESTA ESTERNALIZZAZIONE!!!! 

Addio solidarietà, universalità ed etica egualitaria del welfare , l'ASL di Firenze mette in seria discussione il fondamento costituzionale della nostra sanità pubblica nel nome delle inutili restrizioni del Governo Renzi, presentando ieri 29 settembre alla nostra RSU una inaccettabile riorganizzazione delle attività ospedaliere pubbliche. Senza alcuno scrupolo vengono trasferite ingenti somme di denaro sul settore privato: un vero BUSINESS. 

La Toscana, la stessa città metropolitana di Firenze, sono gli ambiti territoriali con il più alto tasso di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria e sono tra quelle Regioni e Città che di fatto hanno esasperato gli appalti nel settore sanitario anche sulla diagnostica e buona parte della specialistica ambulatoriale ai privati, incoraggiandoli a proporsi con prezzi competitivi e promozionali per battere il pubblico. 

Altro che vetusta ideologia dei COBAS le cifre parlano da sole: 
- dal 1 luglio 2015 al 31 dicembre 2018 l'ASL di Firenze stanzia 258 milioni di euro per le Case di Cura Private Accreditate, a cui trasferisce volumi di attività di ricovero e specialistica ambulatoriale sottratti agli ospedali pubblici; 
- per l'anno 2015 per gli istituti di specialistica e diagnostica ambulatoriale privati l'ASL di Firenze ha stanziato circa 12 milioni di euro 

La consistenza economica dell'affaire costa al sistema sanitario pubblico fiorentino 76 milioni e 700 mila euro l'anno e si fonda su un accordo/contratto tra AIOP ( Associazione Italiana Ospedalità Privata), Confindustria e Paolo Morello Marchese (prima Direttore Generale e ora Commissario). 

Il tutto viene venduto quale integrazione e complementarietà al servizio pubblico, sull'appropriatezza clinica, sulla riduzione dei tempi di attesa sulle liste chirurgiche e ambulatoriali: tutta fuffa

L'azienda si è ben guardata di mostrare il rapporto costi-benefici di questa operazione, mancano tabelle di comparazione dei servizi e attività erogati dalla sanità pubblica e che vengono esternalizzati, l'assenza di trasparenza ci fa ulteriormente dubitare della bontà stessa dell'operazione che ripetiamo non porterà alcun risparmio di spesa ma solo peggioramento della qualità dell'assistenza. 

Chi sono i fortunati che beneficiano di questo smantellamento del servizio pubblico? 
Casa di Cura Frate Sole, Casa di Cura Maria Teresa Hospital, LOG EX Pergolino, Casa di Cura Munari, Casa di Cura Villa delle Terme, Casa di Cura IFCA, Casa di Cura Valdisieve Hospital, Casa di Cura Villa dei Pini, Casa di Cura Centro Oncologico Fiorentino C. C. Villanova (di proprietà di UNIPOL) questo gruppo si occuperà di ortopedia, riabilitazione ortopedica,oculistica, lungo degenza riabilitazione, cure intermedie, psichiatria, chirurgia generale, chirurgia plastica, medicina da DEA ecc. 

Poi ci sono ben 31 Istituti di specialistica e diagnostica ambulatoriale che si dividono la torta, in questo gruppo c'è di tutto dagli Istituti Privati, Fondazioni, Associazioni alle Misericordie, alla CRI e di nuovo a qualche Casa di Cura. 

Per fare questa operazione di tagli e trasferimenti l'ASL di Firenze ha protratto in modo unilaterale il piano di riduzione dei posti letto per le ferie estive in molti reparti, annunciando che questi rimarranno chiusi fino al 31 dicembre 2015 per permettere il trasferimento delle varie attività e servizi alle strutture private convenzionate. La chiusura forzata di molti posti letto equivale alla riduzione dell'8,7% dell'offerta dei vari ospedali pubblici (vergognoso è il silenzio di tutti i Sindaci). Ma non finisce qui, perché l'azienda ha messo in essere una sorta interminabile di abusi ai danni dei lavoratori, obbligati a riprendere le ferie o messi in recuperi orari. Tutti gli ospedali sono in uno stato di precarietà organizzativa mai vista (mancano i turni, le reperibilità e gli orari). Scandaloso è il silenzio dei sindacati confederali e autonomi solo i COBAS avviano la mobilitazione a contrasto di questa impressionante privatizzazione a difesa della sanità pubblica. 

Nessuno poi sa ancora che fine farà tutta l'ostetricia fiorentina (Qui siamo proprio in stato di allerta. 
Torregalli, Ponte a Niccheri, Borgo S.Lorenzo) per la quale l'ASL di Firenze ha annunciato una rimodulazione prendendo quale scusa la diminuzione delle nascite.

Nel documento presentato dal Vicecommissario AUSL 10 Firenze Dott. Gori alla RSU viene dichiarato che questa riorganizzazione verrà estesa anche alle altre Case di Cura dell'Area Vasta Centro, ivi compreso Villa Fiorita-Prato, Clinica Leonardo-Empoli e S.Rita -Pistoia. 

Come COBAS nella RSU all'informativa aziendale abbiamo contestato quanto dichiarato in modo unilaterale dall'Azienda circa il destino/futuro di quegli operatori sanitari (infermieri, ostetriche,OSS, tecnici sanitari ecc) che si troveranno o con i reparti chiusi o con minore posti letto. 

Dunque non c'è solo un attacco al diritto alla salute ma anche al lavoro e questo noi non lo consentiremo. Il 6 ottobre finalmente a seguito di 3 mesi di inattività è stata convocata la RSU aziendale lì vedremo di che panni si vestono i sindacati Confederali (CGIL CISL UIL) e autonomi (NURSIND) fino ad oggi molto silenti e accondiscendenti. 

Firenze 30 settembre 2015
Andrea Calò 
Elisabetta Mattiello 
COBAS RSU ASL 10 FIRENZE

giovedì 1 ottobre 2015

Relazioni e seminari dei COBAS

Presentiamo due relazioni di grande rilievo prodotte dalla federazione COBAS Sanità università e ricerca nel 2014, presentate rispettivamente al seminario "La privatizzazione in sanità" tenutosi al Centro Congressi di Firenze il 10 Maggio 2014 e successivamente in occasione dell'Assemblea Nazionale degli Iscritti tenutasi presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi il 25 Gennaio 2015.




Abbiamo messo a disposizione per chiunque voglia prenderne visione le due relazioni prodotte.
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