domenica 29 novembre 2015

Attacco ai servizi sanitari pubblici e al diritto alla salute

CONFEDERAZIONE COBAS
COBAS Sanità, Università e Ricerca
Viale Manzoni 55 - 00185 ROMA Tel. Fax 0649970249

Da venerdì 30 ottobre 2015 la Regione Lazio sta inviando per posta a centinaia di migliaia di cittadini un “avviso bonario” per il pagamento di prestazioni sanitarie effettuate in varie branche specialistiche dal 2009 “finalizzata al recupero dell’evasione relativa alla compartecipazione dei cittadini alla spesa del SSN”.

IL NOSTRO SINDACATO NEL DENUNCIARE TALE ATTACCO AI SERVIZI SANITARI PUBBLICI E AL DIRITTO ALLA SALUTE EVIDENZIA CHE: 

- la regione fa riferimento all’art. 10 della legge regionale n. 2/2013 per un recupero anni 2009/2010 e valutando per il 2013 un recupero di 65 milioni di euro. 

- nessuna informazione è stata data ai servizi e all’utenza in merito a tale rimborso che ha un effetto retroattivo di ben 6 anni utilizzando un sistema in uso all’Agenzia dell’Entrate (Il Serpico) che ha incrociato, con estrema superficialità e senza alcuna specifica attenzione per i dati sensibili che dovevano essere trattati, il reddito e il patrimonio di tutti gli utenti escludendo quelli che appartenevano a categorie esenti. Dopo 30 giorni dagli “avvisi bonari” interverrà Equitalia. 

- non sono state rispettate leggi nazionali (n. 405/1975) e regionali (n.15/1976) che stabilivano per i consultori la gratuità di qualsiasi prestazione con accesso diretto senza prescrizione medica, visto che molte donne, anche allora minorenni, si sono viste recapitare a casa la richiesta del rimborso per prestazioni ostetriche ginecologiche, colloqui psichiatrici, ecc. senza alcun rispetto sia del diritto alla loro privacy che delle leggi che la salvaguardano (n.675/96 e n.196/2003) (vedi la precisa e meticolosa denuncia del Cobas RM/D). 

- oltre il fatto che nessuna visita né intervento sanitario viene eseguito all’interno delle aziende, USL, strutture convenzionate, se non si effettua il pagamento del ticket, la richiesta di esibire la ricevuta, dopo 5/6 anni, è chiaramente un ulteriore abuso che ha il principale scopo, perché difficilmente dimostrabile e contestabile, di richiedere altri soldi per la compartecipazione alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini già super tartassati da ticket e tasse. 

- finalmente il 3/11 dopo le nostre pressanti richieste e quelle numerosissime degli utenti, è stata ufficialmente stilata dalla Regione una nota di chiarimento sia per spiegare quanto stava avvenendo sia ammettendo alcuni evidenti errori (come le richieste di rimborso per le prestazioni dei consultori…un “3% di errore fisiologico”!?). Ma quali sono le garanzie per i cittadini con questo dimostrato pressapochismo dei funzionari della regione che, per racimolare soldi per appianare i loro deficit, chiedono agli utenti di dimostrare di aver pagato le prestazioni di 5/6 anni fa??? Se c’è chi ha imbrogliato con dichiarazioni mendaci li individuassero e li denunciassero senza buttare nel calderone “dei furbetti” chi non c’entra niente! 

- alcuni organi di stampa hanno riportato le denunce del Cobas RM/D ma altri hanno etichettato l’abuso esercitato dalla Regione Lazio come una “lotta all’evasione contro i furbetti che non hanno pagato i ticket” ignorando volutamente che sono le stesse strutture sanitarie territoriali a concedere gli esoneri e i medici di base a utilizzarli nelle richieste che i singoli cittadini esibiscono alle casse CUP, prima di poter effettuare qualsiasi prestazione, e che quest’ ulteriore attacco alla prevenzione, cura e riabilitazione nella sanità pubblica, dopo la chiusura di ospedali, riduzione di posti letto, svuotamento dei servizi territoriali, è uno dei tanti tasselli per imporre le assicurazioni e la privatizzazione totale del sistema sanitario, 

-COME FEDERAZIONE COBAS SANITA’ UNIVERSITÀ RICERCA RIBADIAMO LA NOSTRA CHIARA CONDANNA CONTRO QUESTI ABUSI E DIFFIDIAMO LA REGIONE LAZIO A PERDURARE CON SIMILI AZIONI INTIMIDATORIE, 

RICHIEDENDO: 

- UNA DIVERSA VERIFICA SUI PAGAMENTO DEI TICKET CHE NON RICHIEDA ALL’UTENTE LA PRESENTAZIONE DI RICEVUTE DI 5/6 ANNI RETROATTIVE MA CHE VEDA LA REGIONE ED I SUOI FUNZIONARI PRESENTARE PRECISE ED ARTICOLATE DENUNCE INDIVIDUALI, 
- IL RITIRO DEGLI “AVVISI BONARI” INVIATI ED IL BLOCCO IMMEDIATO DEI SUCCESSIVI CON RIMBORSO PER CHI HA GIA’ PAGATO, RISERVANDOCI DI ADIRE A VIE LEGALI SIA PER IL NON RISPETTO DELLE LEGGI SULLA PRIVACY CHE PER LE ILLEGALI RICHIESTE DI PAGAMENTO PER LE PRESTAZIONI GRATUITE. 

Roma, 4/11/2015 
Federazione Cobas Sanità Università Ricerca

venerdì 27 novembre 2015

Nostro obiettivo? La fascia per tutti!

Noi, del Cobas Careggi (Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi) non accetteremo niente di meno di quello che ci devono dare, i soldi ci sono, li devono tirare fuori.

APPOGGIA LA LOTTA DEL COBAS 

lunedì 9 novembre 2015

Assemblea generale dei lavoratori di Careggi

ASSEMBLEA GENERALE 
DEI LAVORATORI DI CAREGGI
16 Novembre 2015
Dalle ore 11.00 alle ore 15.30
Sala Riunioni Piastra dei Servizi
Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi





martedì 3 novembre 2015

La fiaccolata del Serristori


Figline Valdarno (Firenze), 30 Ottobre 2015, oltre 1500 tra cittadini e lavoratori insieme ad associazioni e forze politiche, hanno sfilato in una fiaccolata, contro la chiusura dell'ospedale Serristori di Figline. La manifestazione, organizzata dai Cobas, ha avuto inizio alle ore 21 e si è conclusa di fronte al palazzo municipale dove non sono mancate le critiche al sindaco Mugnai. Tanto è stato il dissenso da parte di tutti i partecipanti verso le scelte politiche della regione Toscana che hanno prodotto pian piano lo smantellamento di molti ospedali. 

 Episodio N.20 del SIB video sulla fiaccolata