Manifesto delle organizzazioni sindacali presenti all'assemblea RSU (Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi) Firenze del 16 Dicembre 2015 in relazione all'applicazione dell'art.14 della L.161/2014 in materia di riposo giornaliero.
sabato 19 dicembre 2015
giovedì 10 dicembre 2015
mercoledì 9 dicembre 2015
Basta con le prese in giro e la dequalificazione dei servizi
BASTA CON LE PRESE IN GIRO E
LA DEQUALIFICAZIONE DEI SERVIZI
Dopo le denunce apparse su tutti i giornali sul servizio ristorazione al San Giovanni, Il Policlinico Umberto I sta diventando la "gallina dalle uova d'oro" per la ditta INNOVA che, da più di due anni, da quando ha vinto, con una offerta al massimo ribasso, la gara regionale per la ristorazione nella nostra azienda, sta facendo affari su lavoratori e utenti!
I lavoratori hanno subito licenziamenti, mobilità, trasferimenti, "demansionamenti volontari" anche di due livelli, carichi di lavoro insostenibili... gli utenti ricoverati nei reparti una qualità/quantità di cibo indecorosa!!! Ma loro continuano a denunciare una perdita di 600 mila euro!???
Ora con quest'ultima richiesta di mobilità si sono garantiti 20 licenziamenti volontari in tutti i loro appalti e stanno chiedendo alla nostra azienda di adeguare a 1,30 euro il prezzo della consegna del vitto al letto del malato, con minaccia di sospendere il servizio dal 14/12 (come già accaduto dai primi di dicembre al Policlinico di Tor Vergata dove il servizio dovrebbe essere dato in appalto ad un'altra ditta)...lasciandosi perfino la possibilità di chiedere altra mobilità per risanare i propri "deficit"!!??
DOBBIAMO ESSERE CHIARI E IL NOSTRO DIRETTORE GENERALE LO DEVE METTERE PER ISCRITTO E FAR FIRMARE ALL'INNOVA:
QUESTI AUMENTI VENGONO CONCESSI SOLO SE SI DICHIARA DEFINITIVAMENTE CHE I LAVORATORI DEL POLICLINICO NON SONO IN ESUBERO E SI DEFINISCE L'ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E LA QUALITA' DEI PRODOTTI, PER GARANTIRE UN REALE MIGLIORAMENTO DEL SERVIZIO, AUMENTANDO VERIFICHE E CONTROLLI AZIENDALI, VISTO IL NON RAGGIUNGIMENTO DELL'OBIETTIVO CON LE STRAUTILIZZATE PENALIZZAZIONI E MULTE CHE SONO STATE PURE "ABBONATE" CON "AGGIUSTAMENTI" EDILIZI !?!
A NOI INTERESSA LA QUALITA' DEL SERVIZIO E LA GARANZIA/SICUREZZA LAVORATIVA E SU QUESTO CONTINUIAMO A MOBILITARCI CON I LAVORATORI CHIEDENDO AL DIRETTORE GENERALE UN ACCORDO SCRITTO SU QUANTO RICHIESTO.
7/12/2015
Cobas sanità università ricerca policlinico Umberto I
Inversione a 360 gradi
... INVERSIONE A 360°....
La nuova direttiva Eu sull'orario di lavoro... che tanto nuova NON è visto che risale al 2003...
e' stata volutamente ignorata dai nostri politici, ministri vari e amministratori sanitari che in tutti questi anni hanno mantenuto il BLOCCO DELLE ASSUNZIONI creando una carenza di organici insostenibile e incontrollabile...anche senza questa disposizione!
MANCANO 60.000 INFERMIERI IN ITALIA.. SOLO NEGLI ULTIMI 5 ANNI SONO DIMINUITI DI 20.000 UNITA'!
PRECARIATO ED ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI INDISPENSABILI PER L'ASSISTENZA SONO STATI L'UNICA RISPOSTA CHE ANCORA OGGI VIENE UTILIZZATA ( vedi al Policlinico i 700 infermieri e ausiliari della cooperativa OSA con una spesa annua di 24 milioni di euro, e come ultimo esempio la richiesta della USL RMD di esternalizzare il servizio accoglienza al pronto soccorso del Grassi..altri 200.000 euro!).
LE DICHIARAZIONI ZINGARESCHE di essere l'unico presidente della Regione Lazio che ha sbloccato ed aumentato il turn over, restano "attese chiaccherate" visto che i concorsi vengono bloccati dicendo di utilizzare vecchie graduatorie (noi ne abbiamo una del 2006!?) e la mobilità regionale!
Come per gli appalti si inventeranno una "CENTRALE CONCORSI" che non garantirà controlli, verifiche ed efficacia ma che favorirà PRIVATI DOC regalandogli soldi e facendo scadere la qualità dell'offerta (dopo le denunce al San Giovanni vedi il servizio di ristorazione al Policlinico, sempre ditta Innova, che da 2 anni con licenziamenti, cassa integrazione, mobilità, trasferimenti, "demansionamento" anche di due livelli, sta imponendo ai lavoratori insostenibili carichi di lavoro e ai pazienti una qualità/quantità di cibo indecorosa).
PARLIAMOCI CHIARO ... QUESTA DIRETTIVA CHE DEVE ESSERE A FAVORE DEI LAVORATORI E DELLA QUALITA' DELL'ASSISTENZA, STA DIVENTANDO UNA PERICOLOSA TRAPPOLA IN TUTTE LE AZIENDE:
vengono smembrati i turnetti e si richiedono 12 ore consecutive di lavoro (il massimo permesso 12,50)
come organizzazione giornaliera! Turni su due giorni con mattina più pomeriggio, e pronta disponibilità nello smonto notte o turno notturno di 12 ore, così da garantirsi straordinari nell'orario ordinario SENZA CONSIDERARE che concentrare il turnetto in due giorni è estremamente pericoloso, perchè se interviene una assenza improvvisa o una malattia...si dovrà restare in servizio anche 24 ore..trasformando i coordinatori in "broker" che GIOCANO con "capitale umano"?! SI FA FINTA DI NON SAPERE CHE GIA' SIAMO IN SOTTORGANICO e che questo aumenterà i carichi di lavoro e offrirà agli utenti un personale affaticato, stanco, disumanizzato, demotivato, potenziando malasanità e stress da lavoro correlato.
NON C'E' ALTRA SOLUZIONE CHE LE ASSUNZIONI garantendo più unità fuori turno ad ogni Unità Operativa (vi ricordate quel famoso 30% che da sempre doveva essere garantito per ricoprire le varie assenze?!?).
IMMEDIATAMENTE DEVONO STABILIZZARE I PRECARI, INTERNALIZZARE GLI ESTERNALIZZATI IN SERVIZIO DA ALMENO 6 MESI E FARE DELLE LISTE AZIENDALI SECONDO L'ANZIANITA' DELLA LUREA INFERMIERISTICA PER POTER CHIAMARE IMMEDIATAMENTE NUOVE UNITA', IN ATTESA DELL'ESPLETAMENTO DEI CONCORSI.
DOVE TROVARE I SOLDI? Semplice: smettendo di rubare, di sprecare, di esternalizzare e di favorire la privatizzazione della sanità...COSI' FINALMENTE I NOSTRI SOLDI ( tasse e ticket) SERVIRANNO PER GARANTIRCI CURA E SALUTE.
7/12/2015
COBAS SANITA' UNIVERSITA' RICERCA POLICLINICO UMBERTO I
domenica 29 novembre 2015
Attacco ai servizi sanitari pubblici e al diritto alla salute
CONFEDERAZIONE COBAS
COBAS Sanità, Università e Ricerca
Viale Manzoni 55 - 00185 ROMA Tel. Fax 0649970249
Da venerdì 30 ottobre 2015 la Regione Lazio sta inviando per posta a centinaia di migliaia di cittadini un “avviso bonario” per il pagamento di prestazioni sanitarie effettuate in varie branche specialistiche dal 2009 “finalizzata al recupero dell’evasione relativa alla compartecipazione dei cittadini alla spesa del SSN”.
IL NOSTRO SINDACATO NEL DENUNCIARE TALE ATTACCO AI SERVIZI SANITARI PUBBLICI
E AL DIRITTO ALLA SALUTE EVIDENZIA CHE:
- la regione fa riferimento all’art. 10 della legge regionale n. 2/2013 per un recupero anni 2009/2010 e valutando per il 2013 un recupero di 65 milioni di euro.
- nessuna informazione è stata data ai servizi e all’utenza in merito a tale rimborso che ha un effetto retroattivo di ben 6 anni utilizzando un sistema in uso all’Agenzia dell’Entrate (Il Serpico) che ha incrociato, con estrema superficialità e senza alcuna specifica attenzione per i dati sensibili che dovevano essere trattati, il reddito e il patrimonio di tutti gli utenti escludendo quelli che appartenevano a categorie esenti. Dopo 30 giorni dagli “avvisi bonari” interverrà Equitalia.
- non sono state rispettate leggi nazionali (n. 405/1975) e regionali (n.15/1976) che stabilivano per i consultori la gratuità di qualsiasi prestazione con accesso diretto senza prescrizione medica, visto che molte donne, anche allora minorenni, si sono viste recapitare a casa la richiesta del rimborso per prestazioni ostetriche ginecologiche, colloqui psichiatrici, ecc. senza alcun rispetto sia del diritto alla loro privacy che delle leggi che la salvaguardano (n.675/96 e n.196/2003) (vedi la precisa e meticolosa denuncia del Cobas RM/D).
- oltre il fatto che nessuna visita né intervento sanitario viene eseguito all’interno delle aziende, USL, strutture convenzionate, se non si effettua il pagamento del ticket, la richiesta di esibire la ricevuta, dopo 5/6 anni, è chiaramente un ulteriore abuso che ha il principale scopo, perché difficilmente dimostrabile e contestabile, di richiedere altri soldi per la compartecipazione alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini già super tartassati da ticket e tasse.
- finalmente il 3/11 dopo le nostre pressanti richieste e quelle numerosissime degli utenti, è stata ufficialmente stilata dalla Regione una nota di chiarimento sia per spiegare quanto stava avvenendo sia ammettendo alcuni evidenti errori (come le richieste di rimborso per le prestazioni dei consultori…un “3% di errore fisiologico”!?). Ma quali sono le garanzie per i cittadini con questo dimostrato pressapochismo dei funzionari della regione che, per racimolare soldi per appianare i loro deficit, chiedono agli utenti di dimostrare di aver pagato le prestazioni di 5/6 anni fa??? Se c’è chi ha imbrogliato con dichiarazioni mendaci li individuassero e li denunciassero senza buttare nel calderone “dei furbetti” chi non c’entra niente!
- alcuni organi di stampa hanno riportato le denunce del Cobas RM/D ma altri hanno etichettato l’abuso esercitato dalla Regione Lazio come una “lotta all’evasione contro i furbetti che non hanno pagato i ticket” ignorando volutamente che sono le stesse strutture sanitarie territoriali a concedere gli esoneri e i medici di base a utilizzarli nelle richieste che i singoli cittadini esibiscono alle casse CUP, prima di poter effettuare qualsiasi prestazione, e che quest’ ulteriore attacco alla prevenzione, cura e riabilitazione nella sanità pubblica, dopo la chiusura di ospedali, riduzione di posti letto, svuotamento dei servizi territoriali, è uno dei tanti tasselli per imporre le assicurazioni e la privatizzazione totale del sistema sanitario,
-COME FEDERAZIONE COBAS SANITA’ UNIVERSITÀ RICERCA
RIBADIAMO LA NOSTRA CHIARA CONDANNA CONTRO QUESTI ABUSI E DIFFIDIAMO LA REGIONE LAZIO A PERDURARE CON SIMILI AZIONI INTIMIDATORIE,
RICHIEDENDO:
- UNA DIVERSA VERIFICA SUI PAGAMENTO DEI TICKET CHE NON RICHIEDA ALL’UTENTE LA PRESENTAZIONE DI RICEVUTE DI 5/6 ANNI RETROATTIVE MA CHE VEDA LA REGIONE ED I SUOI FUNZIONARI PRESENTARE PRECISE ED ARTICOLATE DENUNCE INDIVIDUALI,
- IL RITIRO DEGLI “AVVISI BONARI” INVIATI ED IL BLOCCO IMMEDIATO DEI SUCCESSIVI CON RIMBORSO PER CHI HA GIA’ PAGATO,
RISERVANDOCI DI ADIRE A VIE LEGALI SIA PER IL NON RISPETTO DELLE LEGGI SULLA PRIVACY CHE PER LE ILLEGALI RICHIESTE DI PAGAMENTO PER LE PRESTAZIONI GRATUITE.
Roma, 4/11/2015
Federazione Cobas Sanità Università Ricerca
venerdì 27 novembre 2015
Nostro obiettivo? La fascia per tutti!
Noi, del Cobas Careggi (Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi) non accetteremo niente di meno di quello che ci devono dare, i soldi ci sono, li devono tirare fuori.
APPOGGIA LA LOTTA DEL COBAS
sabato 21 novembre 2015
lunedì 9 novembre 2015
Assemblea generale dei lavoratori di Careggi
ASSEMBLEA GENERALE
DEI LAVORATORI DI CAREGGI
16 Novembre 2015
Dalle ore 11.00 alle ore 15.30
Sala Riunioni Piastra dei Servizi
Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi
sabato 7 novembre 2015
martedì 3 novembre 2015
La fiaccolata del Serristori
Figline Valdarno (Firenze), 30 Ottobre 2015, oltre 1500 tra cittadini e lavoratori insieme ad associazioni e forze politiche, hanno sfilato in una fiaccolata, contro la chiusura dell'ospedale Serristori di Figline. La manifestazione, organizzata dai Cobas, ha avuto inizio alle ore 21 e si è conclusa di fronte al palazzo municipale dove non sono mancate le critiche al sindaco Mugnai. Tanto è stato il dissenso da parte di tutti i partecipanti verso le scelte politiche della regione Toscana che hanno prodotto pian piano lo smantellamento di molti ospedali.
Episodio N.20 del SIB video sulla fiaccolata
martedì 27 ottobre 2015
In Toscana i disabili senza più diritti
La “democratica” Regione Toscana straccia i diritti e la vita delle persone disabili
Associazione Vita Indipendente ONLUS
Associazione Toscana Paraplegici ONLUS
Associazione Paraplegici Aretini ONLUS
Associazione Vita Indipendente Bassa Val di Cecina ONLUS
Centro Studi e Documentazione sull'Handicap - Pistoia
I finanziamenti per la vita indipendente servono alle persone disabili per retribuire le/gli assistenti personali. Senza assistenza personale, una persona con handicap grave non può: coricarsi, girarsi nel letto, alzarsi, bere, mangiare, urinare, evacuare, lavarsi, vestirsi, sopravvivere in caso di incendio terremoto ecc., uscire di casa per condurre una vita attiva; insomma, vivere con la stessa libertà degli altri. Quindi, per i disabili gravi, i finanziamenti per l’assistenza personale sono indispensabili più di quanto l'acqua e il pane lo sono per tutti gli esseri umani. Ed è di fondamentale importanza che sia l’utente disabile a retribuire l’assistente personale proprio per garantire che quest’ultimo esegua istruzioni e volontà del disabile e non quelle di cooperative e di assistenti sociali.
In Italia, stanno riducendo con una grande crudeltà le risorse per i disabili.
Ci dicono che non ci sono i fondi. Questa è una balla colossale. Il problema è che non vogliono colpire veramente l’evasione fiscale, i capitali depositati nei paradisi fiscali, i grandi patrimoni inutilizzati e gli enormi capitali manovrati dalla criminalità. E si tratta di centinaia di miliardi di euro!
Come non si toglie il boccaglio dell’ossigeno ad una persona che ne necessita per somministrarlo ad altra persona in condizione analoga, così non si può togliere o diminuire il finanziamento per la vita indipendente a un disabile grave per darlo a un'altra persona in condizioni simili, perché ciò condurrebbe entrambi a morte sicuramente prematura. Invece, la Regione Toscana intende fare proprio questo, e in alcune zone lo sta già facendo.
Inoltre, tolgono i finanziamenti essenziali per la vita delle persone per darli a cooperative e fondazioni e alle multinazionali che gestiscono vari istituti o case di riposo facendo enormi profitti sulla pelle degli utenti. Insomma, un collaudato sistema di potere fonte di clientele anche elettorali gestito in maniera dittatoriale come avveniva nel passato. Il fatto è che per noi disabili finire in istituto vuol dire l'ergastolo da innocenti e senza processo. E quindi vuol dire morire di amarezze molto prima del necessario. Si noti che proprio in questi giorni l'ONU ha raccomandato che i fondi strutturali dell'Unione Europea non devono essere utilizzati per ricostruire nuovi istituti e che le associazioni dei disabili siano adeguatamente coinvolte nell'utilizzo di tali fondi.
Se si guardano i dati veri delle elezioni, considerando che più della metà delle persone non è andata a votare, vediamo che in realtà l’attuale Giunta regionale ha avuto il voto di un toscano su quattro. Ciononostante, invece di avvicinare le istituzioni ai cittadini, essa ricorre ai più vergognosi espedienti per ridurre i finanziamenti alle singole persone che stanno affogando in difficoltà inammissibili.
Tutto questo avviene nonostante che la Costituzione prescriva quale compito principale della politica perlomeno diminuire le disuguaglianze. Come negli anni ‘30 del Novecento, siamo di nuovo sul baratro: con forme un po’ più raffinate ma nemmeno tanto, la democrazia è stata svuotata e si sta procedendo a togliere di mezzo i cittadini più in difficoltà che necessiterebbero di più aiuto da parte della collettività.
La Regione Toscana si vanta di avere stanziato nove milioni all’anno per la vita indipendente dei disabili gravi e di avere con questa cifra soddisfatto 800 richieste. In realtà, la Regione ha bloccato da due anni la possibilità ad altri disabili di accedere a tali finanziamenti individuali e a chi ne fruisce ne sta riducendo ulteriormente una gran parte su degli importi che sono irrisori rispetto alle necessità concrete di chi è davvero in gravi difficoltà.
Distribuire a pioggia cifre irrisorie ad un certo numero di persone non ha niente a che vedere col rispetto della giustizia sociale e non è altro che il tentativo di costruzione clientelare del consenso.
Naturalmente, abbiamo scritto più volte alla Regione, ma senza risposta.
Perciò, avanziamo le seguenti richieste:
1. aumento del finanziamento per la vita indipendente in modo da rispondere veramente alle necessità espresse dalla persone davvero in difficoltà;
2. rendicontazione mediante autocertificazione a grandi voci senza dover provvedere a raccogliere le attestazioni di spesa;
3. continuazione dell’erogazione del contributo vita indipendente per i disabili gravi già fruitori quando compiono 65 anni e possibilità per i disabili gravi riconosciuti prima dei 65 anni di accedere al contributo vita indipendente an-che dopo il compimento di tale età;
4. no alla compartecipazione al costo dei servizi sociali per chi ha l'handicap grave, per i conviventi e per i familiari di primo grado;
5. utilizzo anche delle risorse del Fondo Sociale Europeo 2014-2020 a favore della vita indipendente dei disabili.
Associazione Vita Indipendente ONLUS
Associazione Toscana Paraplegici ONLUS
Associazione Paraplegici Aretini ONLUS
Associazione Vita Indipendente Bassa Val di Cecina ONLUS
Centro Studi e Documentazione sull'Handicap - Pistoia
domenica 25 ottobre 2015
Firenze: Fiaccolata contro lo smantellamento dell'ospedale Serristori
GIÙ LE MANI DALL' OSPEDALE SERRISTORI
PER
- UN RILANCIO E POTENZIAMENTO DELL’OSPEDALE
- LA GARANZIA DEL DIRITTO ALLA SALUTE
- UNA SANITÀ PUBBLICA AL SERVIZIO DEI BISOGNI DEI CITTADINI
- LA SALVAGUARDIA DEI SERVIZI DISTRETTUALI E
TERRITORIALI
MANIFESTAZIONE
VENERDÌ 30 OTTOBRE 2015 ORE 21
INDETTA DAI COBAS ASL 10 FIRENZE
CONCENTRAMENTO DAVANTI INGRESSO OSPEDALE
FIACCOLATA
PER LE VIE CITTADINE
CONTRO LO SMANTELLAMENTO DELL’OSPEDALE SERRISTORI
CONTRO
- I TAGLI DEI POSTI LETTO, SERVIZI E ATTIVITÀ- CESSIONE DEI SERVIZI ALLE STRUTTURE DEI PRIVATI
- I MANCATI INVESTIMENTI
FERMIAMO LE POLITICHE DELLA REGIONE TOSCANA FATTE DI TAGLI, TICKET A CARICO DEI CITTADINI, PRIVATIZZAZIONI
CONTRO LE SCELTE DELL’AZIENDA ASL 10 FIRENZE E DELL' AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI FIGLINE E INCISA CHE STANNO TRASFORMANDO L’OSPEDALE IN UN SEMPLICE DISTRETTO POLIAMBULATORIALE TRADENDO LE PROMESSE FATTE AI CITTADINI.
COBAS sanità ASL 10
venerdì 23 ottobre 2015
Giornata nazionale di mobilitazione in difesa della scuola pubblica
SABATO 24 OTTOBRE 2015
GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE
IN DIFESA DELLA SCUOLA PUBBLICA
A Firenze Presidio ore 11.00-14.00 davanti alla Prefettura, Via Cavour 1
Le assemblee territoriali di inizio anno scolastico, indette unitariamente da Cgil, Cisl, Cobas, Gilda, Snals
e Uil, hanno denunciato il devastante impianto della legge 107 e la politica scolastica governativa (blocco
dei contratti e degli scatti, tagli organici ata, marginalizzazione della scuola dell’infanzia, riduzione delle
supplenze ecc.), approvando mozioni che chiedevano sciopero e manifestazione nazionale entro ottobre-novembre,
con l’impegno di mantenere l’unità sindacale con forme di mobilitazione comuni e incisive.
Poi, però, Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno indetto unilateralmente una giornata di mobilitazione
nazionale per sabato 24 ottobre con iniziative solo regionali. Come Cobas abbiamo preso atto della
situazione, accettando la scadenza come prima tappa per la ripresa della mobilitazione nazionale, ma
insistendo perché fosse organizzata in Toscana almeno una manifestazione regionale che coinvolgesse
studenti, genitori e tutto il popolo della scuola pubblica. Invece le strutture regionali toscane di Cgil, Cisl,
Uil, Snals e Gilda hanno deciso autonomamente un presidio di fine mattinata alla Prefettura di Firenze,
comunicandocelo in una riunione del 13 ottobre che doveva servire a concordare le modalità dell'iniziativa
comune. Ancora una volta abbiamo preferito salvaguardare il carattere unitario della mobilitazione, di
fronte all’oltraggio del Governo Renzi che stanzia per il rinnovo contrattuale 8 euro lordi a testa!
Una settimana dopo, le stesse cinque sigle sindacali hanno unilateralmente cambiato idea: a conclusione di
un’assemblea blindata delle loro RSU, alle 13.00 faranno un “flash mob” su un ponte fiorentino! Tale
ripiego, che non ha certamente la visibilità e il valore simbolico del presidio al Palazzo prefettizio, viene
motivato col timore di “mescolarsi” alla protesta del Movimento della Casa, che manifesterà sotto la
Prefettura nella prima mattinata. Senza capire che questa è un’opportunità per collegarsi a genitori e
studenti, dal momento che i tanti sfrattati sono cittadini/cittadine ai quali viene sottratto non solo il diritto
all’abitare ma anche quello all’istruzione. Infatti ai figli dei senza casa che occupano edifici viene negata la
residenza, da cui dipendono l’iscrizione a scuola e tutte le gratuità o agevolazioni scolastiche (libri, mense,
pulmini), così costringendoli a studiare senza libri e a spostamenti estenuanti, mentre le famiglie non
possono permettersi spese aggiuntive ai già gravi problemi economici. Di qui l’alto numero di “abbandoni”
e “insuccessi” scolastici che non si può ignorare in quanto conseguenza di diritti costituzionali negati.
Per tutti questi motivi, i COBAS di Firenze confermano l’iniziativa “unitaria” davanti alla
Prefettura sabato 24 ottobre, dalle ore 11.00 alle 14.00, invitando a partecipare numerosi al presidio
e a continuare la mobilitazione nelle scuole contro gli effetti della legge 107 e in preparazione di uno
sciopero nazionale a novembre.
CONTRO l’applicazione della legge 107 che smantella la scuola pubblica
CONTRO la gestione aziendalistico-autoritaria dei presidi-padroni
CONTRO i premi fedeltà spacciati per “merito” e le mancette dopo anni di blocco contrattuale
PER l’effettiva applicazione del diritto all’istruzione e l’assunzione di tutti i precari
PER la democrazia collegiale di una comunità educante alla cittadinanza critica
PER condizioni di lavoro dignitose e un consistente recupero salariale di docenti e Ata
COBAS-Comitati di Base della Scuola di Firenze
lunedì 19 ottobre 2015
Nuovo incontro con la cittadinanza
Continuano le assemblee aperte a tutti indette dai lavoratori del servizio sanitario pubblico per sensibilizzare la cittadinanza a prendere coscienza circa le problematiche derivate dall'applicazione della legge regionale toscana 28/2015, che riorganizza il servizio sanitario pubblico in tre aree vaste.
L'assemblea sarà svolta a Firenze insieme al "Comitato 21 Marzo quartiere 3 Gavinana" e sarà aperta a tutti i cittadini. Le assemblee continueranno ad oltranza affinché tutta la cittadinanza venga informata sull' articolazione di questa riforma.
VENERDI 23 OTTOBRE 2015
ORE 21.00
CIRCOLO BONCINELLI
Via di Ripoli 209/E
FIRENZE
domenica 18 ottobre 2015
Villa Rusciano venduta all'asta dal Comune di Firenze
Non solo la sanità pubblica è oggetto di mercato, ma anche il nostro patrimonio culturale. Si tratta di Villa Rusciano, il nome deriva dal podere sul quale fu costruita, un ampio appezzamento di terra la cui vicenda inizia con la fondazione stessa della città di Firenze, nel I secolo a.C., quando Giulio Cesare spartì il territorio dell'agro. Villa Rusciano è stata regalata al Comune di Firenze dalla Regione Toscana, adesso viene venduta all'asta per far cassa.
Villa Rusciano si trova in una zona collinare con una magnifica vista sulla città di Firenze. Il nome deriva dal podere su cui fu costruita, un ampio appezzamento di terra la cui vicenda inizia con la fondazione stessa della città di Firenze, nel I secolo a.C., quando Giulio Cesare spartì il territorio dell'agro fiorentino tra i suoi veterani. La zona collinare a sud dell'Arno toccò in sorte a un soldato di nome Roscius, da cui il toponimo Rusciano. Tornando alla villa, il suo primo nucleo è sicuramente antecedente al 1300, giacché le prime notizie in merito si hanno da Franco Sacchetti che cita la dimora e il suo podere nel Trecentonovelle. All'epoca il complesso apparteneva alla famiglia dei Salviati.
Luca Pitti acquistò la tenuta e la fece ristrutturare verso la metà del Quattrocento da Filippo Brunelleschi, chiedendo che l'edificio mostrasse tutta la sua ricchezza e il suo prestigio personale, essendo a quell'epoca uno dei cittadini più ricchi di Firenze. Il progetto originale non fu tuttavia interamente attuato (ne sarebbe risultata una delle più grandi ville fiorentine in assoluto) e di quel periodo resta oggi unicamente lo scalone ed alcune parti decorative.
All'interno si conservano anche una robbiana con putti e alcune pregevoli strutture in pietra, come i portali e il caminetto.
Il giardino presenta una terrazza panoramica e vi sono impiantati grandi cipressi e altre essenze arboree pregiate.
Nel 1472 il podere e la villa furono acquistati dalla Repubblica fiorentina, che li concesse in uso a Federico III da Montefeltro duca di Urbino, all'epoca capitano generale delle forze armate fiorentine. La villa ebbe altri numerosi proprietari e nel corso del Cinquecento pare vi abbia lavorato anche Michelangelo Buonarroti.
Nell'Ottocento appartenne a Emanuele Fenzi e alla sua famiglia. Successivamente è stata utilizzata come orfanotrofio prima e scuola poi. Ha quindi ospitato un asilo nei locali del piano terreno e delle antiche scuderie, fino alla metà degli anni ottanta, e il Liceo Scientifico Piero Gobetti fino al 1996.
Attualmente ospita l'istituto regionale per l'ambiente e l'Assessorato all'Ambiente del Comune di Firenze, nonostante la struttura mostri evidenti, gravissimi e colpevoli segni di incuria e degrado, a differenza del parco che invece a partire dagli anni novanta ha visto un ampio e risolutivo intervento di recupero ad uso pubblico ed è oggi tra i più affascinanti polmoni verdi della città.
(Wikipedia)
martedì 13 ottobre 2015
ASSEMBLEA PUBBLICA
PARTECIPATE E' IMPORTANTE
14 OTTOBRE 2015
La cittadinanza è invitata all'assemblea pubblica che si terrà presso la sede COBAS a Firenze in via
dei Pilastri 43/r con inizio alle ore 20.00 (Apericena inclusa)14 OTTOBRE 2015
LA RIFORMA SANITARIA CAUSA:
Attacchi di panico nella popolazione
COSTRINGE:
L'individuo e il suo contesto familiare ad affrontare lo stato di NON salute in piena solitudine
CANCELLA:
L'Art.32 della Costituzione italiana che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto
PRIVATIZZA:
Il servizio sanitario pubblico
venerdì 9 ottobre 2015
Grande vittoria legale dei compagni di Milano
Otmane ha vinto e il COBAS con lui.
Il Giudice del lavoro ha stabilito
che il suo licenziamento è illegittimo e ha condannato l'Istituto Sacra Famiglia
a riassumerlo. Otmane era stato licenziato perchè dopo essersi
infortunato, secondo l'Istituto Sacra Famiglia, la sua invalidità non gli
consentiva più di effettuare un lavoro produttivo. E' stata una
battaglia lunga e difficile fatta di ricatti espliciti (un forte
indennizzo per rinunciare alla richiesta di essere riassunto). La
sentenza è stata lapidaria e le motivazioni del nostro avvocato sono
state interamente accolte.
Questa sentenza va oltre Otmane perchè una di segno contrario avrebbe
aperto la porta a chi voleva liberarsi dei lavoratori con limitazioni.
Forza Otmane dunque, è un plauso alla sua scelta dignitosa di non farsi
comprare.
Fonte: Conf. Cobas Milano
mercoledì 7 ottobre 2015
Legge regionale 28/2015, la devastazione della sanità pubblica
E' sempre più importante informare la popolazione a partecipare alle assemblee pubbliche che si stanno effettuando in tutta la regione Toscana per far comprendere quanto la legge 28/2015 sia devastante per il servizio sanitario regionale.
Dalla voce di Gavino Maciocco
lunedì 5 ottobre 2015
Firenze: Assemblea Pubblica
14 OTTOBRE 2015
La cittadinanza è invitata all'assemblea pubblica che si terrà presso la sede COBAS a Firenze in via
dei Pilastri 43/r con inizio alle ore 20.00 (Apericena inclusa)
LA RIFORMA SANITARIA CAUSA:
Attacchi di panico nella popolazione
COSTRINGE:
L'individuo e il suo contesto familiare ad affrontare lo stato di NON salute in piena solitudine
CANCELLA:
L'Art.32 della Costituzione italiana che garantisce la tutela della salute come fondamentale diritto
PRIVATIZZA:
Il servizio sanitario pubblico
Per saperne di più scarica la versione elettronica (pdf) del nostro giornalino |
venerdì 2 ottobre 2015
Demoliscono la sanità pubblica
ROSSI/MORELLO & GORI SCOPRONO LE CARTE SUL FUTURO DEL SERVIZIO SANITARIO
FIORENTINO: DEMOLISCONO LA SANITA' PUBBLICA, IL DIRITTO ALLA
SALUTE E REGALANO UNA VALANGA DI SOLDI ALLE STRUTTURE PRIVATE ACCREDITATE.
PER I COBAS E' INACCETABILE QUESTA ESTERNALIZZAZIONE!!!!
Addio solidarietà, universalità ed etica egualitaria del welfare , l'ASL di Firenze mette in seria discussione
il fondamento costituzionale della nostra sanità pubblica nel nome delle inutili restrizioni
del Governo Renzi, presentando ieri 29 settembre alla nostra RSU una inaccettabile riorganizzazione
delle attività ospedaliere pubbliche. Senza alcuno scrupolo vengono trasferite ingenti somme
di denaro sul settore privato: un vero BUSINESS.
La Toscana, la stessa città metropolitana di Firenze, sono gli ambiti territoriali con il più alto tasso
di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria e sono tra quelle Regioni e Città che di fatto
hanno esasperato gli appalti nel settore sanitario anche sulla diagnostica e buona parte della
specialistica ambulatoriale ai privati, incoraggiandoli a proporsi con prezzi competitivi e promozionali
per battere il pubblico.
Altro che vetusta ideologia dei COBAS le cifre parlano da sole:
- dal 1 luglio 2015 al 31 dicembre 2018 l'ASL di Firenze stanzia 258 milioni di euro per le
Case di Cura Private Accreditate, a cui trasferisce volumi di attività di ricovero e specialistica
ambulatoriale sottratti agli ospedali pubblici;
- per l'anno 2015 per gli istituti di specialistica e diagnostica ambulatoriale privati l'ASL di Firenze
ha stanziato circa 12 milioni di euro
La consistenza economica dell'affaire costa al sistema sanitario pubblico fiorentino 76 milioni e
700 mila euro l'anno e si fonda su un accordo/contratto tra AIOP ( Associazione Italiana Ospedalità
Privata), Confindustria e Paolo Morello Marchese (prima Direttore Generale e ora
Commissario).
Il tutto viene venduto quale integrazione e complementarietà al servizio pubblico, sull'appropriatezza
clinica, sulla riduzione dei tempi di attesa sulle liste chirurgiche e ambulatoriali: tutta fuffa.
L'azienda si è ben guardata di mostrare il rapporto costi-benefici di questa operazione, mancano
tabelle di comparazione dei servizi e attività erogati dalla sanità pubblica e che vengono esternalizzati,
l'assenza di trasparenza ci fa ulteriormente dubitare della bontà stessa dell'operazione che
ripetiamo non porterà alcun risparmio di spesa ma solo peggioramento della qualità dell'assistenza.
Chi sono i fortunati che beneficiano di questo smantellamento del servizio pubblico?
Casa di Cura Frate Sole, Casa di Cura Maria Teresa Hospital, LOG EX Pergolino, Casa di Cura
Munari, Casa di Cura Villa delle Terme, Casa di Cura IFCA, Casa di Cura Valdisieve Hospital,
Casa di Cura Villa dei Pini, Casa di Cura Centro Oncologico Fiorentino C. C. Villanova (di proprietà
di UNIPOL) questo gruppo si occuperà di ortopedia, riabilitazione ortopedica,oculistica, lungo degenza
riabilitazione, cure intermedie, psichiatria, chirurgia generale, chirurgia plastica, medicina
da DEA ecc.
Poi ci sono ben 31 Istituti di specialistica e diagnostica ambulatoriale che si dividono la torta,
in questo gruppo c'è di tutto dagli Istituti Privati, Fondazioni, Associazioni alle Misericordie, alla
CRI e di nuovo a qualche Casa di Cura.
Per fare questa operazione di tagli e trasferimenti l'ASL di Firenze ha protratto in modo unilaterale
il piano di riduzione dei posti letto per le ferie estive in molti reparti, annunciando che questi rimarranno
chiusi fino al 31 dicembre 2015 per permettere il trasferimento delle varie attività e servizi
alle strutture private convenzionate. La chiusura forzata di molti posti letto equivale alla riduzione dell'8,7% dell'offerta dei vari
ospedali pubblici (vergognoso è il silenzio di tutti i Sindaci).
Ma non finisce qui, perché l'azienda ha messo in essere una sorta interminabile di abusi ai danni
dei lavoratori, obbligati a riprendere le ferie o messi in recuperi orari. Tutti gli ospedali sono in uno
stato di precarietà organizzativa mai vista (mancano i turni, le reperibilità e gli orari). Scandaloso
è il silenzio dei sindacati confederali e autonomi solo i COBAS avviano la mobilitazione a
contrasto di questa impressionante privatizzazione a difesa della sanità pubblica.
Nessuno poi sa ancora che fine farà tutta l'ostetricia fiorentina (Qui siamo proprio in stato di allerta.
Torregalli, Ponte a Niccheri, Borgo
S.Lorenzo) per la quale l'ASL di Firenze ha annunciato una rimodulazione prendendo quale scusa
la diminuzione delle nascite.
Nel documento presentato dal Vicecommissario AUSL 10 Firenze Dott. Gori alla RSU viene dichiarato
che questa riorganizzazione verrà estesa anche alle altre Case di Cura dell'Area Vasta
Centro, ivi compreso Villa Fiorita-Prato, Clinica Leonardo-Empoli e S.Rita -Pistoia.
Come COBAS nella RSU all'informativa aziendale abbiamo contestato quanto dichiarato in modo
unilaterale dall'Azienda circa il destino/futuro di quegli operatori sanitari (infermieri,
ostetriche,OSS, tecnici sanitari ecc) che si troveranno o con i reparti chiusi o con minore posti letto.
Dunque non c'è solo un attacco al diritto alla salute ma anche al lavoro
e questo noi non lo consentiremo. Il 6 ottobre finalmente a seguito di 3
mesi di inattività è stata convocata la RSU aziendale lì vedremo di che panni
si vestono i sindacati Confederali (CGIL CISL UIL) e autonomi (NURSIND)
fino ad oggi molto silenti e accondiscendenti.
Firenze 30 settembre 2015
Andrea Calò
Elisabetta Mattiello
COBAS RSU ASL 10 FIRENZE
giovedì 1 ottobre 2015
Relazioni e seminari dei COBAS
Presentiamo due relazioni di grande rilievo prodotte dalla federazione COBAS Sanità università e ricerca nel 2014, presentate rispettivamente al seminario "La privatizzazione in sanità" tenutosi al Centro Congressi di Firenze il 10 Maggio 2014 e successivamente in occasione dell'Assemblea Nazionale degli Iscritti tenutasi presso l'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi il 25 Gennaio 2015.
Abbiamo messo a disposizione per chiunque voglia prenderne visione le due relazioni prodotte.
Formato PDF
VISUALIZZA RELAZIONE IN PDF |
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mercoledì 30 settembre 2015
Se il tuo autobus non passa la colpa non è di chi lo guida!
Chi da sempre è stato convinto che privatizzando Ataf si sarebbe risolto il problema del trasporto pubblico è stato smentito dai fatti.
La storica azienda fiorentina, che a breve sparirà, sta offrendo il peggior servizio della sua storia. Mai come in quest’ultimo anno siamo arrivati a tanto.
Migliaia di corse saltate ogni mese, condizioni di lavoro disumane, come disumano è il trattamento riservato agli utenti. Infatti, chi guida un bus è vittima nè più né meno di chi è costretto ad aspettare ore alle fermate.
Esistono dei responsabili per tutto questo…. hanno delle facce e dei nomi e non sono Autisti né Utenti !
Per questo, come Cobas, abbiamo tappezzato le fermate della città di volantini con le facce di chi ha permesso tutto questo e continua a farlo senza il minimo ripensamento.
La storica azienda fiorentina, che a breve sparirà, sta offrendo il peggior servizio della sua storia. Mai come in quest’ultimo anno siamo arrivati a tanto.
Migliaia di corse saltate ogni mese, condizioni di lavoro disumane, come disumano è il trattamento riservato agli utenti. Infatti, chi guida un bus è vittima nè più né meno di chi è costretto ad aspettare ore alle fermate.
Esistono dei responsabili per tutto questo…. hanno delle facce e dei nomi e non sono Autisti né Utenti !
Per questo, come Cobas, abbiamo tappezzato le fermate della città di volantini con le facce di chi ha permesso tutto questo e continua a farlo senza il minimo ripensamento.
TUTTI DEVONO SAPERE!
martedì 29 settembre 2015
Torino: Chiude l'ospedale oftalmico
Chiudere l'ospedale Oftalmico di Torino in cui funzionano 5 sale operatorie e dove sono già state fatte spese di modernizzazione, quanto fa risparmiare? Creare nuovi spazi in altri ospedali e adeguarli alle nuove attività, quanto costa? E trasferire alcune apparecchiature e ricomprarne la maggior parte che, come sempre, viene considerata inutilizzabile, è davvero un risparmio?...
Continua a leggere l'editoriale del segretario Regione Piemonte Mario Vitale su Quotidiano Sanità
lunedì 28 settembre 2015
Dalle voci della montagna pistoiese
A seguito dei numerosi tagli alla sanità voluti dal governo e conseguentemente dalla regione Toscana, l'ospedale Lorenzo Pacini di San Marcello Pistoiese è stato privato di servizi efficienti ed efficaci tra cui la chirurgia e le sale operatorie. Il precedente pronto soccorso, denominato adesso "Punto primo soccorso" attualmente svolge soltanto piccole prestazioni riservando tutti gli altri trattamenti all'ospedale San Jacopo di Pistoia che dista 31 km, circa 40 minuti.
La riduzione e la soppressione dei servizi che ha interessato questo piccolo, ma importante ospedale ha tolto alla comunità montana dell'Appennino pistoiese un presidio sanitario completo coinvolgendo anche il turismo.
Presentiamo due contenuti multimediali relativi alla nostra visita a San Marcello, l'episodio N.18 del SIB (Video) e un episodio audio. In ambedue abbiamo riportato le testimonianze dei cittadini di San Marcello, che in prima persona hanno subito il disagio di queste riforme e questi tagli alla sanità pubblica.
LA SALUTE E' UN DIRITTO DI TUTTI
NO ALLA CHIUSURA DEI PICCOLI OSPEDALI.
SIB 18
Dalle voci della montagna pistoiese
EPISODIO AUDIO
domenica 27 settembre 2015
C'era una volta tanto tempo fa, il contratto...
"Entro aprile si apriranno i "negoziati" per il rinnovo dei contratti di lavoro del pubblico impiego. In ballo ci sono il triennio economico 2010-2012 e, soprattutto, l'entità degli aumenti in busta paga ..."
(Il Sole 24ore - 4 gennaio 2010)
"
"... Buone nuove, in vista, per i dipendenti pubblici? Forse. Il ministro per la Pubblica amministrazione Gianpiero D'Alia, in un intervista rilasciata al Messaggero e datata 19 dicembre, ha parlato di nuovo contratto per gli statali entro il 2015..."
(Dal sito Comuni.it 21/12/2013)
"Al momento, i contratti al pubblico impiego sono <bloccati fino alla fine del 2014>, in mancanza di fondi per poterli rinnovare, ma con la riforma della Pa che il governo presenterà a giugno sarò possibile recuperare risorse per sbloccare i contratti" E' quanto ha assicurato oggi il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia..."
(Il Sole 24 Ore - 27/05/2014)
"
... il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, ha fatto sapere di avere intenzione di avviare, a fine estate, "lo sblocco dei contratti del pubblico impiego" ... il cambio di marcia dell'Esecutivo è arrivato solo a seguito della pronuncia da parte della Consulta di considerare illegittimo il blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici."
(da Orizzontescuola.it - 28/6/2015)
C'ERA UNA VOLTA, TANTO TEMPO FA, IL CONTRATTO...
(poi arrivarono Berlusconi, Monti, Letta e Renzi ...)
Dal 2010 il Contratto Collettivo Nazionale è bloccato I grandi sindacati confederali, autonomi e corporativi, non hanno fatto niente per contrastare questa aggressione e anzi, complici, ne hanno concertato parti rilevanti.
Così come ogni incremento stipendiale, il settore pubblico è diventato il luogo dove i vari Governi sono andati ad attingere per fare cassa indifferenti alle conseguenze che questo avrebbe avuto sui diritti fondamentali erogati. Così i lavoratori pubblici sono stati con arroganza infamati, vessati, offesi, squalificati, decontrattualizzati, repressi con il disciplinare, caricati di ulteriori oneri e responsabilità e insieme anche rapinati delle risorse che avrebbero dovuto garantire, almeno, il mantenimento del potere d'acquisto degli stipendi.
SOLO GRAZIE ALLA COSTITUZIONE NATA DALLA RESISTENZA E MASSACRATA DALLA NUOVA POLITICA, DUNQUE ALLA PRONUNCIA DELLA CORTE COSTITUZIONALE CHE NE È INTERPRETE, LA PARTITA PARE RIAPRIRSI.
Niente però è certo per quanto riguarda i risultati dato che la parte economica è condizionata dalle risorse che il Governo deciderà di mettere a disposizione mentre la parte normativa dalla volontà del Governo di imporre un peggioramento della posizione del lavoratore così rilevante che anche i sindacati abituati a svendere si trovano in grande difficoltà ad accettare.
A complicare le cose anche la "riforma della pubblica amministrazione" del Governo Renzi, approvata ad agosto grazie all'aiuto in Senato della finta opposizione di destra (fascistelli, forzaitalioti e lega avrebbero potuto impedirne l'approvazione ma si sa che fanno solo avanspettacolo), questa oltre che ad accentuare l'azione disciplinare e repressiva contro i lavoratori, attaccare le tutele sulla malattia, favorisce i grandi gruppi economici privati e consegna al governo la stesura di 14 decreti attuativi per una ventina di decreti legislativi e la riscrittura di un nuovo "testo unico sul pubblico impiego".
Questo potrebbe condizionare i tempi della contrattazione della parte normativa che dovrà necessariamente tener conto di tutte le leggi regressive già in essere o in arrivo. Che faranno i sindacati concertativi? Non può che preoccupare i lavoratori l'ambiguità della cgil e la condiscendenza di cisl e uil e di gran parte di autonomi e corporativi.
Per quanto riguarda la parte economica tutto pare diventare un gioco di apparenza con un rispetto solo formale e non sostanziale della sentenza della Corte Costituzionale. Per rendersene conto basta andare a leggere le cifre prospettate per gli aumenti salariali che sono miserabili: "... Il governo pensa di stanziare già con la prossima Legge di Stabilità le somme per l'anno 2016. Il progetto dettagliato indica una spesa di 1,7 miliardi di euro per il 2016, 4,2 miliardi per il 2017 e 6,7 miliardi per il 2018..."
Questo significherebbe ad esempio per il 2016 un aumento inesistente che per le categorie più basse sarebbe vicino a zero, peraltro sarebbe finanziato con il sangue e il sudore dei dipendenti se è vero quanto scritto sul sole 24ore che il governo ipotizza provvedimenti ad hoc sulla pubblica amministrazione per trovare i soldi, tipo un ulteriore blocco del turn over.
Di fronte a questo triste spettacolo viene da chiedersi a cosa servano i sindacati, confederali e autonomi, incapaci e sottomessi, efficienti solo nelle attività redditizie e nelle clientele e a cosa sia ridotta la contrattazione dato che chi decide è solo il padrone (che per i dipendenti pubblici è il governo).
Per sbloccare la situazione sarebbe necessario che i lavoratori si slegassero dalle briglie della dipendenza da partiti e sindacati di mercato e finalmente facessero sentire la loro voce. Siamo tanti, tantissimi, insieme potremmo scuotere il palazzo facendo cadere e mandando a casa le mele marce di governo e di finta opposizione e pretendere, per noi e per i cittadini, condizioni corrette di lavoro e il rispetto di diritti fondamentali quali quelli all'istruzione e alla salute.
NON CI SONO ALTERNATIVE, NEL SILENZIO RASSEGNATO PASSA LA MORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO.
Saluti a tutti
Roberto Soraggi
(delegato RSU-AOU Careggi)
sabato 26 settembre 2015
COBAS metalmeccanici, contratto separato? NO GRAZIE
Ci hanno preso il vizio, le segreterie FIM e UILM, a fare dell'autunno la stagione dell'ennesimo contratto separato dei metalmeccanici. E pensare che un tempo l'autunno era "caldo".
Sono gli stessi del resto, del resto, che da 5 anni tengono separati gli operai FIAT dagli altri metalmeccanici. Tant'è vero che in quegli stabilimenti non vige il contratto nazionale, ma quello di gruppo con una retribuzione mensile mediamente sotto di 70 euro rispetto a quella nazionale dei metalmeccanici.
In compenso, se i turni, i ritmi e i carichi di lavoro sono pesanti dappertutto, sulle linee del "super-manager" Marchionne ci si muore di corpo e di testa, ma devi fare finta di essere pazzo dalla felicità!
Per approfondire
venerdì 25 settembre 2015
Jobs Act - La voce di quattro avvocati
Quattro avvocati intervengono al seminario organizzato dalla federazione COBAS Sanità, Università e ricerca tenutosi Firenze all'Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi il 24 Gennaio 2015.
Il SIB (Spazio Informativo di Base) pubblica la registrazione degli interventi.Avv. Isacco Sullam
Avv. Simona De Pancrazio
Avv. Stella Lanzafame
Avv. Maurizio Milana
Ascolta la trasmissione
giovedì 24 settembre 2015
Il futuro che vogliamo
La pagina FB "Assemblea per la Piana contro le nocività" così descrive l'evento:
In oltre 300 persone siamo andati sui terreni dove vorrebbero costruire le due opere nocive, Inceneritore e nuovo Aeroporto,
per conoscere da vicino il territorio che dovremo difendere,
anche con un eventuale presidio permanente.
Entrati nel terreno del previsto Inceneritore, abbiamo piantato alcuni alberi perchè questo è il futuro che Noi vogliamo,
un VERO parco della Piana, libero da impianti e infrastrutture nocive, che funga da polmone verde per tutta l'area metropolitana
Difenderemo il nostro territorio, la salute e il lavoro,
questo è solo l'inizio.
In questo diciassettesimo episodio del SIB Video, il COBAS Careggi, avendo partecipato alla visita dei territori ha filmato l'evento.
mercoledì 23 settembre 2015
Firenze: ATAF condannata per la seconda volta per condotta antisindacale
ATAF CONDANNATA PER LA SECONDA VOLTA PER CONDOTTA
ANTISINDACALE
RICONOSCIUTO IL DIRITTO DELLA RSU AD INDIRE ASSEMBLEE RETRIBUITE
RICONOSCIUTO IL DIRITTO DEI DELEGATI A FRUIRE DEI PERMESSI
Per la seconda volta in due anni dalla privatizzazione ATAF È STATA
CONDANNATA PER CONDOTTA ANTISINDACALE nei confronti dei COBAS cui
per ben due anni non ha riconosciuto il diritto, sancito dallo Statuto dei Lavoratori ai
componenti della RSU, di usufruire dei permessi per lo svolgimento dell'attività
sindacale e di indire assemblee retribuite dei lavoratori.
Questo quanto statuito dal Tribunale di Firenze con sentenza del 17 settembre, con
condanna di Ataf anche al pagamento delle spese legali per quasi 10.000 euro.
Il diritto alle otto ore di permesso è sempre stato negato dall'azienda agli eletti
Cobas nella RSU, preferendo ATAF (chissà come mai) concederlo alle RSA non elette
dai lavoratori, in aggiunta alle migliaia di ore di permesso riconosciute con gli
accordi aziendali.
Il giudice ha riconosciuto il diritto degli eletti Cobas ad usufruire delle 8
ore di permesso previste dallo Statuto per lo svolgimento dell'attività
sindacale, attività fifinora svolta fruendo esclusivamente del proprio tempo libero e
dovendo necessariamente concordare cambi turno o ferie per partecipare alle
trattative.
Non essendo sindacalisti di mestiere, avremmo continuato sempre e comunque a
difendere i diritti dei lavoratori, ma questa vittoria sancisce il fondamentale diritto a
svolgere attività sindacale all'unico soggetto eletto dai lavoratori!
Il giudice, inoltre, ha anche stabilito il sacrosanto diritto della RSU di
indire ASSEMBLEE RETRIBUITE dei lavoratori, cosa sempre negata fifino ad ora,
addirittura con ordini di servizio, nei quali si specifificava, a chiare lettere, che operai
e impiegati non potevano parteciparvi durante le ore di lavoro e che agli autisti non
sarebbero state riconosciute le ore di assemblea, con l'unico scopo di sminuire il
lavoro della RSU e la volontà di partecipazione attiva dei lavoratori,
I "furbetti" dovranno adesso riconoscere la retribuzione per le ore assembleari non
pagate.
È stata una battaglia di giustizia e di democrazia per cui ringraziamo anche i nostri
avvocati Letizia Martini e Andrea Conte per averci sempre creduto.
Firenze,18 settembre 2015
Fonte:
COBAS LAVORO PRIVATO
CONFEDERAZIONE COBAS ATAF
Camera del Lavoro Sociale - via dei Pilastri 43r, Firenze – fax 05571880360
Web: http://cobasataf.org E-Mail: cobasataf@gmail.com
martedì 22 settembre 2015
MASSA: Il collettivo SOS e la sanità (Terzo episodio)
Il collettivo S.O.S. sanità, composto da medici, operatori sanitari e lavoratori delle cooperative, è un collettivo che nasce dalla voglia di difendere il servizio sanitario sia in provincia di Massa-Carrara che a livello nazionale.
Il collettivo si riunisce ogni Martedì sera alla Casa Rossa a Montignoso (Massa)
Clicca qua per informazioni
In questo terzo episodio realizzato dal collettivo S.O.S. sanità vi è un video che parlerà di come purtroppo ci stiamo avviando verso una nuova organizzazione burocratica e piramidale della sanità toscana.
Il collettivo si riunisce ogni Martedì sera alla Casa Rossa a Montignoso (Massa)
Clicca qua per informazioni
In questo terzo episodio realizzato dal collettivo S.O.S. sanità vi è un video che parlerà di come purtroppo ci stiamo avviando verso una nuova organizzazione burocratica e piramidale della sanità toscana.
lunedì 21 settembre 2015
C'è ancora qualcosa da tagliare in sanità?
Come una goccia cinese..dal 2000 (leggi Bindi con la trasformazione in aziende degli ospedali) l’offerta sanitaria pubblica, di anno in anno, è paurosamente diminuita: chiusure di ospedali, posti letto e servizi territoriali con la promessa di “riconversioni e razionalizzazioni” MAI avvenute; aumenti de
i ticket per analisi e ricerche; riduzione delle patologie inserite nei LEA (livelli essenziali di assistenza) e dei farmaci gratuiti; pagamento del Pronto soccorso se non ritenuto grave il motivo della visita…mentre peggiorano complessivamente le condizioni di lavoro e di vita ed aumentano le patologie gravi ed il bisogno, specialmente per le categorie più fragili (bambini, anziani, donne, soggetti con varie dipendenze), di un’assistenza umanizzata e complessiva.
Il PRIVATO ha sempre più spazio e i finanziamenti per loro vengono garantiti senza verifiche e controlli come la possibilità, per funzionari e politicanti, di arricchirsi sulla pelle ed i bisogni della gente con appalti ed esternalizzazioni.
La REGIONE promette controlli, la centrale unica per gli acquisti… ma ormai il marciume è quotidianità… e l’offerta sanitaria pubblica subisce una continua e costante riduzione fra scandali, morti che si sarebbero potute evitare, accanimenti terapeutici legati al profitto, ed ORA VOGLIONO RUBARCI ALTRI 10 MILIARDI CHE CHIARAMENTE VERRANNO LEVATE DALLE NOSTRE TASCHE..ORMAI TOTALMENTE VUOTE! INUTILE PERO’ LAMENTARSI E PIANGERE SU QUELLO CHE AVEVAMO, INUTILE CREDERE CHE I NOSTRI POLITICANTI, FUNZIONALI ED INTERESSATI UNICAMENTE ALLA TOTALE PRIVATIZZAZIONE DI TUTTI I BENI COMUNI, DALLA SANITA’, ALLA SCUOLA, ALL’ACQUA, AI TRASPORTI, CAMBINO ROTTA; INUTILE CREDERE CHE I COLPEVOLI SIANO “L’ULTIMA RUOTA DEL CARRO” ARRIVANDO A SCARICARE LA NOSTRA SANA RABBIA SUI MORTI DI FAME COME NOI (vedi le aggressioni ai lavoratori dell’ATAC mentre Marino impasta la giunta, vedi i migranti rifiutati nei quartieri, vedi i dipendenti pubblici considerati gli artefici di tutti i guai di questo malgoverno)!
DOBBIAMO COME CITTADINI, UTENTI, LAVORATORI RIPRENDERE LOTTE E MOBILITAZIONI PER DIROTTARE LE NOSTRE TASSE SUI NOSTRI BISOGNI, STRAPPANDO DALLE LORO TASCHE TUTTI GLI IMPROPRI GUADAGNI, I SUPER STIPENDI, I VITALIZI, LE PENSIONI D’ORO, I FAVORITISMI E LE ILLEGALITA’ LEGALIZZATE! DOBBIAMO SVEGLIARCI SENZA FARCI RICATTARE (vedi in sanità “Per la salute me vendo pure mia madre!”) E SENZA ACCETTARE PRIVATO ED ASSICURAZIONI, DANDO VITA A COMITATI DI LOTTA CHE SAPPIANO IMPORRE I BISOGNI DI SALUTE PARTENDO DAI QUARTIERI, DALLE CITTA’, DALLE REGIONI E FACENDO PIAZZA PULITA DI TUTTE LE BUGIARDE PROMESSE DI CHI CI HA GOVERNATO E CI GOVERNA DA SEMPRE GARANTENDO A POCHI DI ARRICCHIRSI SULL’ANNIENTAMENTO DI UNA MAGGIORANZA SEMPRE PIU’ ESASPERATA.
Luglio 2015
COBAS SANITA’ UNIVERSITA’ E RICERCA
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