martedì 8 settembre 2015

...e pagano sempre gli stessi

Ecco cosa risponde Matteo Renzi a una domanda di Aldo Cazzullo in un' intervista per il Corriere della Sera rilasciata il 30 agosto scorso: “Dove avrebbe trovato i soldi per mantenere la sua promessa di abbassare le tasse già a partire dalla prossima legge di stabilità?” Dopo aver risposto una serie di castronerie tipo la stupidaggine delle 80 euro, gli sgravi contributivi per i neoassunti, l'azzeramento della Tasi e dell'Imu per la case e Ires per le aziende a partire dal 2017 e dell’ Irpef dal 2018, con l'atteggiamento di chi vuol continuare a prenderci per i fondelli, prosegue : “ Non ci sarà nessun taglio alla sanità per non far pagare il ricco, magari nella sanità ci sarà qualche poltrona Asl in meno e qualche costo standard in più, ma sono tagli agli sprechi, non alla sanità”. Ma la realtà è che il ricco potrà continuare a curarsi nei tempi e nelle modalità che desidera, la differenza sta nel fatto che il povero non può farlo, la libera professione non lo permette, troppo cara. Cosa accadrà in futuro? Cosa sono questi costi standard? Di sicuro nuovi aumenti dei ticket già gravosi sulle spalle di tutti. Quello che Renzi chiama “costi standard” sono una spesa che sosterranno come sempre i poveri cittadini che già da tempo tralasciano o fanno fatica a salvaguardare la propria salute a causa del continuo aumento del caro vita, con stipendi sempre più bassi e sicurezza di un lavoro sempre più precario e a rischio. Gli stessi che da tempo fanno le file per avere appuntamenti per visite mediche, per esami diagnostici e quanto altro. Gli stessi a cui viene risposto che le liste di attesa sono interminabili o bloccate fino a tempi vergognosi, (Anche un anno). Gli stessi che alla fine continueranno a svenarsi per pagarsi una visita medica o un esame qualsiasi, obbligati a ricorrere a prestazioni a pagamento. Il cammino oramai intrapreso è quello di privatizzare il servizio sanitario pubblico. 
Il governo segue le direttive europee dove l’Italia fino ad oggi si distingueva garantendo la salute individuale e collettiva tramite l’art. 32 della costituzione italiana.Inoltre si approfitta del momento per far si che la salute diventi una fonte di guadagno, di lucro, perché in tutto questo sistema si innescheranno anche sistemi assicurativi ben lontani dall’idea che la salute è un bene comune.